Subito Chelsea. E’ un sorteggio da brivido quello che riaccoglie tra le grandi d’Europa la Juventus, al suo ritorno in Champions dopo sei anni. Ma a conti fatti, per i bianconeri il sorteggio di Montecarlo è stato duro, ma non crudele: il quadro del girone si completa infatti con Shakthar Donetsk e i danesi del Nordsjaelland.

E’ andata bene invece al Milan, che oltre allo Zenit di Luciano Spalletti affronterà l’Anderlecht e il Malaga. Il girone di ferro è senza dubbio il D: Real, Manchester City, Ajax e Borussia Dortmund. Quattro squadre campioni dei rispettivi campionati, e soprattutto l’inedita sfida tra José Mourinho e Roberto Mancini, quasi un duello personale dopo gli anni Inter. E’ stata la mano maliziosa dell’ex milanista Ruud Gullit ad abbinare, dall’urna di Montecarlo, i Campioni d’Italia a quelli d’Europa. Pirlo contro Lampard, Vucinic contro Hazard: e soprattutto la sfida all’italiano Roberto Di Matteo, che si è guadagnato la conferma sulla panchina del Chelsea a suon di successi, a cominciare da quella Champions dello scorso anno. Successo che Abramovich ha fatto di tutto per bissare, in sede di campagna acquisti, anche considerato che la finale si giocherà a Wembley.

Ma la Juve, oltre che sulle sue forze, conta sul livello degli altri avversari. Lo Shakthar Donetsk è ucraino per modo di dire, vista la percentuale di brasiliani allenati da Mircea Lucescu, vecchia conoscenza del calcio italiano: insomma avversario da non sottovalutare, ma assolutamente abbordabile per Conte . Il quadro si completa con gli esordienti danesi del Nordsjaelland (e qui nell’urna c’é la mano di un vecchio amico, Fabio Cannavaro): per la squadra nata nel ’91 primo scudetto danese, prima volta in Champions e subito grande avversarie. Una curiosita’: la Juve primavera aveva battuto la giovanile del club danese 6-1 all’esordio del Viareggio. Poteva andare peggio, vista la terza fascia che alla Juve avrebbe potuto costare anche il gruppo D, quello di Real e City Un altro ex milanista, George Weah, aveva invece abbinato al Milan lo Zenit San Pietroburgo di Luciano Spalletti.

Anche questo sarà incrocio curioso: prima di andare in Russia e anche dopo il tecnico ex Roma era stato spesso accostato alla panchina del Milan. Il gruppo C si completa con i belgi dell’Anderlecht e gli spagnoli del Malaga, anche loro alla prima volta e che ha appeno ceduto alla Samp Maresca. La squadra spagnola è finanziata da uno degli sceicchi qatarioti, Al Tani, ma senza spese folli: tra i giocatori di punta lo spagnolo Isco, la guida tecnica è dell’ex Real Manuel Pellegrini. Tira un sospiro di sollievo Ancelotti: il suo Psg pieno di campioni e problemi ha pescato Porto, Dinamo Kiev e Dinamo Zagabria. Appaiono modesti i gruppi B (Arsenal, Schalke, Olimpiacos e Montpellier) e H (oltre al Manchester United, Sporting Braga, Galatasaray e Cluj). Per il Barcellona girone facile, con Benfica, Spartak Mosca e Celtic. Il Bayern Monaco prova il riscatto dalla delusione dell’ultima finale contro Valencia, Lilla e Bate. In chiusura di sorteggio, Iniesta preferito a Messi e Cristiano Ronaldo come miglior giocatore Uefa dell’anno. Premio consegnato tra il gelo dei due grandi rivali di Real e Barcellona: neanche questa volta, come già ieri al Bernabeu per la Supercoppa di Spagna, si sono dati la mano.

 

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