Riceviamo e pubblichiamo una nota dell’ingegner Luca Pappalardo. “Gentile redazione, scrivo in merito alla soppressione di treni regionali in Campania prevista a seguito di una delibera della Giunta Regionale. Come riportato da una più mezzi di informazione

e da un comunicato stampa dei sindacati di categoria, con il taglio di circa 160000 chilometri, saranno soppressi completamente i seguenti collegamenti che interessano il nostro comprensorio: – Benevento – Avellino – Salerno – Benevento – Avellino Inoltre l’unico attuale collegamento giornaliero Benevento-Avellino-Roma sarà deviato via Telese non servendo più numerosi comuni del napoletano, salernitano, dell’Irpinia e del Sannio. Queste soppressioni si vanno ad aggiungere agli altri tagli delle relazioni Benevento-Salerno e Avellino-Napoli effettuati a partire dall’anno 2010/11 che hanno già messo a dura prova pendolari e non nella ricerca di soluzioni di viaggio alternative.

Osservando questi ennesimi tagli drastici ai mezzi di trasporto, praticamente concentrati nelle provincia di Benevento ed Avellino e in aree periferiche della Campania, è facile comprendere come si voglia arrivare ad un completo isolamento dei territori suddetti dal resto della Campania e dalle regioni limitrofe. Numerosi territori dell’Irpinia e del Sannio rimarrebbero praticamente senza alcuna possibilità di raggiungere in modo e tempi ragionevoli le città di Benevento, Avellino, Salerno e Napoli e a maggior ragione i comuni ad esse circostanti. Anche a seguito dello stato di crisi in cui versano le aziende di trasporto su gomma, è evidente che il mezzo ferroviario è ancor più valido nel permettere di raggiungere i capoluoghi campani e da questi dirigersi anche verso altre regioni.

Ad esempio, se prendiamo in considerazione il collegamento Benevento-Avellino-Roma scopriamo che questo rappresenta l’unica soluzione per i cittadini dei comuni della Valle dell’Irno e dell’agro sarnese di raggiungere agevolmente Caserta, Cassino e Roma, ne è la prova il fatto che il treno in questione è sempre pieno ed anzi andrebbe migliorato utilizzando materiale più adatto e soprattutto più capiente. Si tratta infatti di collegamenti effettuati con materiale che, nella migliore delle ipotesi, ha 30 anni di vita e circola su una linea a binario unico e non elettrificata con stazioni abbandonate a sè stesse, binari pieni di erbacce, passaggi a livello e segnali a volte non funzionanti. Fin dal 2009 è stata evidenziata da utenti, istituzioni ed associazioni la necessità di avere frequenti collegamenti con Benevento, Salerno e Napoli con coincidenze per i servizi Intercity ed Alta Velocità in modo da incentivare ed incrementare l’utilizzo dei collegamenti regionali stessi.

Soprattutto studenti e pendolari hanno lamentato da tempo enormi disagi soprattutto per l’assoluta mancanza di corse di rientro tra le 12 e le 15 ed alla completa assenza di un interscambio treno-bus. Infatti oltre alla continua soppressione di corse, anche la cattiva programmazione degli orari e l’assenza di coincidenze con altri servizi di trasporto ha portato ad una riduzione, sebbene contenuta, dell’utenza. Più volte è stato ricordato che anche il ripristino del traffico merci su tali linee sarebbe sicuramente benefico sia come in termini di ripresa economica dei territori interessati sia come incentivo alla sostenibilità del trasporto merci ed alla decongestione dell’attuale sistema viario.

Appare ancora più lontana la possibilità di collegare finalmente mediante la ferrovia l’Università di Salerno con i comuni limitrofi soddisfando le esigenze di trasporto di tanti studenti e lavoratori; dopo anni di discussioni su questo progetto indispensabile per la Campania e che potrebbe essere realizzato con una spesa minima, probabilmente lo si abbandona definitivamente a vantaggio di altre opere. Ancora più remoto il progetto della Metropolitana Regionale in cui la linea Benevento-Salerno figurava addirittura soggetta ad ammodernamento ed elettrificazione, anche qui molti studi ma nessuna azione concreta che abbia portato ad un miglioramento dei collegamenti nel nostro comprensorio.

In ogni caso una soluzione deve essere trovata per assicurare ai cittadini del nostro comprensorio quantomeno i servizi minimi di collegamento a cui hanno diritto. Non è accettabile che in questo particolare momento di crisi economica profonda si costringano le persone ad aumentare le proprie spese invece di trarre profitto dall’utilizzo di soluzioni più economiche e sostenibili quale è il trasporto ferroviario”.

 

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