Per denunciare gli attacchi piromani a Caserta ed a tutta la provincia, per individuare le cause vere del disastro, per sollecitare le autorità ad un intervento mirato, venerdì prossimo, 7 settembre, presso la libreria Feltrinelli grazie all’ospitalità della casa editrice benemerita
ed agli auspici di Libri e liberi, si riuniranno Fuci, Terra Nostra, comitato di cittadinanza di San Nicola La Strada con l’intervento del dottor Mariano De Matteis, Pasquale Costagliola, Don Oreste Farina, Gianrolando Scarinci. Le associazioni hanno invitato il sindaco di Caserta ed i funzionari della Guardia Forestale per ottenere un impegno cogente alla difesa dei colli Tifatini. Modera il giornalista Nunzio De Pinto. I roghi a Caserta hanno colpito il territorio pedemontano con particolare violenza e sempre negli stessi luoghi. La collina di San Leucio, Casertavecchia ed il monte Tifata sono stati l’epicentro degli incendi. Tutte le condizioni del disastro annunciato fanno intendere che gli incendi, sicuramente dolosi, hanno la stessa mano che reitera il reato da alcuni anni a questa parte. Purtroppo quanto constatato da un report effettuato sul terreno da alcuni volontari delle associazioni non viene assolutamente considerato dalle autorità preposte. Nulla è stato analizzato con indagini rispetto ai reati consumati. Questo a testimoniare che i delitti ambientali godono della piena impunità. Ugualmente all’ambito penale sul piano amministrativo permane l’assenza della legge e le zone percorse dal fuoco non sono vietate alle attività di pascolo, cosa che alimenta le potenzialità distruttive dei piromani. Gli incendi modificano la morfologia del territorio e del paesaggio che si riconnette al patrimonio dell’Umanità targato UNESCO con danni immensi all’eredità socio-ambientale. Tutto questo non sembra impensierire alcuno e le perdite in campo naturalistico sono sconosciute, nessun rendiconto o ricerca per valutare le perdite del patrimonio boschivo . Parimenti non si intravede un piano di difese per roghi sempre più minacciosi che lambiscono anche gli abitati. La nostra collina è assolutamente abbandonata e le voci che si levano dopo i fuochi sono palesemente retoriche. I lavori per creare fossati antifuoco sarebbero necessari per tutelare gli abitati. Sui pendii e nelle scarpate ove il fuoco viene innescato esistono depositi di immondizia rilasciata da torme di delinquenti ambientali che nessuno rimuove e nessuno sanziona.
Nunzio De Pinto