Per Luigi de Magistris, a scegliere il premier saranno i cittadini, ma spera in una “alternativa politica, culturale e sociale al governo Monti” alla quale anch’egli sta lavorando per dare “un piccolo contributo da sindaco, per favorire una ventata di aria nuova

e una rottura democratica del sistema partitocratico e delle ammucchiate presenti oggi in Parlamento”. A margine della presentazione di una iniziativa del teatro di San Carlo, di cui presiede la Fondazione che lo gestisce, il sindaco di Napoli ed esponente di Idv, dice la sua nel dibattito su un possibile ‘Monti bis’ aperto ieri dal leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini.

Si lasci ai cittadini la possibilita’ di eleggere il prossimo presidente del Consiglio, dunque, attraverso una “legge elettorale chiara”, senza “altri papocchi” o “ammucchiate politiche”. L’ex pm si dice “preoccupato” per il rischio che si arrivi a una legge elettorale “in base alla quale non saranno davvero i cittadini a decidere”. Questo potrebbe portare alla mancanza di una vera maggioranza di governo e alla creazione di “alleanze ampie, di una grande coalizione, anche perche’ bisognera’ eleggere il nuovo presidente della Repubblica, perche’ c’e’ crisi economica e l’Europa ce lo chiede e perche’ c’e’ paura del nuovo in alcuni partiti, che non vogliono perdere poltrone”. Il primo cittadino partenopeo esprime quindi “pieno dissenso” su un’operazione del genere, che “non aiuta il Paese e rafforza i poteri forti”. Si augura invece che dalle prossime elezioni emerga “un’alternativa alla tecnocrazie e ai poteri del liberismo, che governano da anni sotto diverse vesti, ma con le stesse logiche”.

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