CESA – Nessuna archiviazione della denuncia querela presentata contro il “pentito” Gaetano Vassallo e rinvio degli atti al Pm affinché faccia nuove indagini. Questo per il momento l’esito del procedimento penale contro il collaboratore di giustizia dopo la denuncia presentata da Giuseppe Fiorillo,

medico, ex sindaco di Cesa ed attualmente vice presidente Pd del consiglio provinciale di Caserta. La vicenda risale al 2010, quando, nell’ambito di una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di alcuni imprenditori del posto, basata anche sulle dichiarazioni di Vassallo, vennero resi noti alcuni verbali contenti accuse nei confronti di Fiorillo. In particolare Vassallo, ex imprenditore dei rifiuti nonché organico al clan dei “casalesi” fazione Bidognetti, affermava che Fiorillo non solo era legato alla criminalità organizzata locale ma aveva ricevuto da un imprenditore locale “una villetta in cambio di una speculazione edilizia”.

Immediatamente Fiorillo presentò, tramite il proprio legale, il penalista Enzo Guida, una dettagliata denuncia querela per calunnia e diffamazione contro Vassallo. Nella sua denuncia l’ex sindaco spiegò in che modo aveva acquistato l’abitazione, fornendo ai giudici documentazione precisa circa il ricorso al credito erogato da istituti bancari per poter far fronte all’investimento, dimostrando, carte alla mano, la falsità delle dichiarazioni di Vassallo. Inoltre, sempre fornendo ai giudici tutta la documentazione necessaria, dimostrò come, attraverso le entrate derivanti dalla professione di medico, riusciva a sostenere mensilmente i costi dei finanziamenti.

“Non consentirò a nessuno, a partire dal Vassallo, di infangare la mia persona, la mia onorabilità, la onorabilità della mia famiglia”, furono le parole di Fiorillo alla lettura delle incredibili dichiarazioni di Vassallo. Da parte del mondo politico vi fu una immediata reazione di sdegno, a tutela di Fiorillo. In particolare la sezione di Cesa del Pd con un manifesto pubblico difese il consigliere provinciale, ricordando che “Peppe Fiorillo è un uomo al di sopra di ogni sospetto, un onorato cittadino che nessuno, tantomeno un dispensatore di tumori, può riuscire ad infangare”. Di diverso avviso la Procura della Repubblica di S. Maria C.V. che, invece, ritenne di non individuare nessuna ipotesi di reato nella condotta del Vassallo, richiedendo l’archiviazione della denuncia. Ma la difesa di Fiorillo si oppose alla richiesta di archiviazione, ricorrendo al Gip del Tribunale di S. Maria C.V. che, dopo alcuni mesi dalla trattazione della questione in camera di consiglio, ha sciolto la riserva, accogliendo l’opposizione e rinviando le carte alla Procura “affinchè svolga nuove indagini”.

Il Gip del Tribunale di S. Maria C.V. Antonio Baldassarre, nell’accogliere il ricordo dell’avvocato Guida, ha evidenziato come “l’assunto secondo cui la villetta sarebbe l’oggetto di una forma di corruzione a vantaggio del sindaco Fiorillo al fine di ottenere il rilascio di un permesso a costruire è piuttosto improbabile”. Aggiunge il Gip che “Fiorillo ha reso alcuni elementi e spunti di prova inerenti la titolarità della villetta, dimostrando di aver potuto far fronte all’acquisto della stessa con risorse proprie”. Per cui compito del Pm adesso sarà quello di verificare il fondamento o meno delle parole di Vassallo, attraverso la ricerca di riscontri alla sue propalazione. “Accogliamo con piacere questa decisione – ha commentato l’avvocato Guida – in quanto le indagini della Procura sono state inesistenti. L’interesse di Fiorillo era anche quello di accertare che la sua condotta politica fosse stata cristallina. Nessun accertamento è stato fatto, limitandosi la Procura a richiedere l’archiviazione sulla base della semplice lettera della denuncia. Confidiamo in una indagine che accerti l’integrità morale e politica, nonché l’onesta di Fiorillo”.

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