La preoccupazione all’interno dello stabilimento Fiat di Pomigliano d’Arco è salita alle stelle, e gli operai temono seriamente che anche la newco farà le spese dell’annullamento del piano Fabbrica Italia. L’assillo di tanti, tra le oltre duemila tute blu di Fabbrica Italia Pomigliano,
è che non si riesca nemmeno a concludere la settimana lavorativa appena iniziata. E non bastano le voci di un probabile accordo con Mazda, oppure l’assegnazione di nuovi modelli nel caso di chiusura di altro stabilimento italiano. I lavoratori non credono più a nulla, né vogliono sperare che sia un “altro” impianto in Italia a chiudere. E lo hanno constatato le rsa dello stabilimento, ‘bersaglio’ di tantissime telefonate negli ultimi giorni, da parte degli operai che stanno dentro e fuori la fabbrica, e la domanda è sempre la stessa: “Che fine faremo?”. “I sindacati firmatari cercano di calmare gli animi – spiegano gli operai – ma dalla prossima settimana si ricomincia con la Cig, due settimane, che si aggiungono alle due di agosto. Non crediamo sia possibile stare sereni. Se il piano è annullato, sarà annullata anche la newco? Nessuno, finora, ci ha risposto, pure se si vocifera che anche la Volkswagen sia interessata al nostro stabilimento. Ma Marchionne con i tedeschi pare non avere un buon rapporto”. L’ansia sale ancor più tra chi non è stato ancora assunto nella newco: “Marchionne ha preso in giro tutti – affermano alcuni cassaintegrati – le unità lavorative all’interno della fabbrica bastano a produrre le Panda che neanche si vendono. Paradossalmente, noi che abbiamo sempre prodotto vetture premiate come auto dell’anno con il marchio Alfa Romeo, dobbiamo sperare che la Mazda o qualche altro marchio, decida di fittare il Vico per produrre le loro automobili”.