AVELLINO – Duecento operai della Irisbus, lo stabilimento avellinese che produceva autobus in Valle Ufita chiuso nel luglio dello scorso anno dalla Fiat, hanno dato vita stamattina a una manifestazione di protesta con sit in davanti alla sede della Prefettura di Avellino.
Da mesi attendono che il ministero per lo Sviluppo Economico convochi a Roma una riunione per fare il punto della vertenza che riguarda 680 dipendenti e per conoscere, come pure era stato ventilato da fonti ministeriali, le eventuali manifestazioni di interesse di altri gruppi industriali per rilevare stabilimento e produzione di Valle Ufita. Una delegazione è stata ricevuta dal Prefetto, Umberto Guidato, che è stato sollecitato con urgenza ad intervenire presso il governo prima che l’esasperazione degli operai si trasformi in questione di ordine pubblico. La assoluta mancanza di informazioni sul destino dello stabilimento di Valle Ufita assieme alle incertezze che permangono sul destino di 240 dipendenti “esodati” e sulla concessione del secondo anno di cassa integrazione straordinaria, costituiscono infatti elementi che, come è stato detto, preoccupano i sindacati: “Senza risposte concrete – hanno detto i rappresentanti delle Rsu e i vertici dei sindacati provinciali – si alimenta un clima destinato a produrre prioteste ingestibili”. Alla manifestazione hanno partecipato anche gli operai Irisbus che aderiscono al movimento di “Resistenza Operaia”, che stasera saranno ospiti di “Ballarò”, la trasmissione televisiva condotta da Giovanni Floris. “Bisogna alzare il livello dello scontro – sostengono in polemica con i sindacati -, basta con i pellegrinaggi presso sindaci e prefetti: non abbiamo più tempo a disposizione e non permetteremo che passi il progetto di stancare la lotta correndo dietro a inutili scadenze”. Al termine dell’incontro, il prefetto ha informato il ministero di via Molise della protesta e delle richieste avanzate dagli operai.