NAPOLI – L’opposizione abbandona l’aula e salta il numero legale del Consiglio Regionale che avrebbe dovuto approvare il piano paesaggistico così come elaborato dall’assessorato all’urbanistica Marcello Taglialatela. Ma che non sarebbe stata una seduta normale per la maggioranza di centrodestra lo si era capito fin dalle prime battute con l’opposizione che aveva presentato oltre 600 emendamenti per poi iniziare una serie di interventi dal chiaro intento ostruzionistico.

“Il provvedimento- hanno sostenuto i consiglieri regionali casertani Esposito e Caputo- deve tornare nella 4° Commissione consiliare (Urbanistica, Lavori Pubblici, Trasporti.) ed ottenere un parere della Commissione Ambiente. E’ impensabile agire a danno dei territori”.

“Contro il provvedimento portato oggi in aula dall’Assessore Marcello Taglialatela- ha aggiunto Lucia Esposito- il Pd proporrà una pregiudiziale di costituzionalità anche sulla base della nota inviata dal Ministero per i Beni culturali.  Il Partito Democratico di Caserta- aggiunge- coerentemente alle indicazioni emerse nel corso del vertice di lunedì sera, è disponibile ad un confronto serio e costruttivo con il centro destra che guida la Regione sempre che vi sia la dimostrazione concreta che  la Giunta regionale intende procedere nel rispetto dell’Ambiente, del Paesaggio e del Territorio e che non stia cercando scorciatoie o escamotage per riportare la Campania in piena fase di cementificazione selvaggia”.

“Provo davvero imbarazzo, non come rappresentante delle Istituzioni ma come semplice cittadino dinanzi ad un provvedimento che, se approvato, comporterà gravi conseguenze all’intero territorio della nostra Regione – ha, invece, affermato il capogruppo regionale del Psi, Gennaro Oliviero, durante il dibattito in aula.

Eduardo Giordano del’Idv parla di “una sanatoria implicita in territori già stravolti dall’abusivismo edilizio come i Campi Flegrei e la zona Vesuviana. Si spaccia per un strumento di tutela generale – ha aggiunto – qualcosa di molto diverso”.

Contro la strategia dell’opposizione si è espresso l’assessore Taglialatela che si è detto disponibile ad approfondire la discussione. “Mi sembra giusto – ha detto – che questo accada in aula alla presenza di tutti i consiglieri regionali, e se c’é bisogno di più tempo per elaborare ulteriori emendamenti che eliminino dubbi, o che chiariscano gli effetti della legge, c’é da parte mia la massima disponibilità. Ovviamente auspico – ha concluso l’assessore riferendosi all’annuncio da parte del Pd della presentazione di una pregiudiziale di incostituzionalità sul disegno di legge – che il confronto serva a sgomberare il campo dalle pregiudiziali, a partire dal rilievo di una presunta incostituzionalità della legge”.

Ma al di la delle critiche delle opposizioni, forti perplessità sono arrivate anche da Pietro Foglia dell’Udc “Il Piano ha sicuramente bisogno di ulteriori approfondimenti – ha spiegato ancora Foglia – , specie per le zone sensibili del territorio campano, come quelle a rischio Vesuvio, nei confronti delle quali si rende necessario che la Regione offra una soluzione a un degrado abitativo talvolta insostenibile per i cittadini ai quali non viene offerta né la delocalizzazione né tantomeno la possibilità di adeguare le abitazioni sotto l’aspetto della sicurezza. Bisogna, dunque, pensare a un grande progetto infrastrutturale – ha rimarcato Foglia – che parta da un nuovo quadro urbanistico e che preveda interventi fondamentali di delocalizzazione e infrastrutturali per la sicurezza della popolazione, come la realizzazione di adeguate vie di fuga in casi di eventi calamitosi. La normativa – ha poi concluso il presidente Foglia – corregge un equivoco che applica gli stessi criteri a territori completamente diversi tra loro per caratteristiche ambientali e paesaggistiche e mette fine a una distorta applicazione del PUT che confonde un Piano urbanistico con un regime di vincolo “.

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