RECALE – “Nell’ultima seduta del Consiglio Comunale di Recale – dichiara Lello Porfidia componente della minoranza consiliare di Recale – la maggioranza ha votato l’approvazione di un regolamento per l’affidamento in economia di lavori, forniture e servizi con la possibilità di affidare ad una ditta i lavori in economia fino a 40.000,00 euro (quindi quasi tutti i lavori e servizi) senza una gara di appalto, al contrario di quanto avveniva pochi mesi fa”.
“A nulla sono valse le motivazioni addotte dalla minoranza (Massi – Porfidia – Russo) nel tentativo di far ravvedere la maggioranza a votare un regolamento iniquo per le ditte del territorio ma soprattutto illegittimo. Imperterrita la maggioranza – continua Lello Porfidia – ha determinato con il proprio voto che tutti i lavori, fino ad un importo di 40.000,00 euro(importo “sproporzionato” rispetto ad un bilancio comunale come quello di Recale), potranno essere affidati direttamente e senza nessuna gara di appalto ad una ditta individuata senza che vengano rispettati i più elementari principi, d’altronde previsti dalla legge, di urgenza, economicità, efficacia, correttezza, parità di trattamento, non discriminazione, trasparenza, rotazione e pubblicità”.
“Ci poniamo una domanda: Quale motivo celato può esserci dietro questa variazione repentina di affidare lavori e servizi direttamente a ditte senza che venga nemmeno affisso uno stralcio di avviso per permettere a chiunque di poter partecipare al bando? Oltre al danno la beffa: è solo una presa in giro quella parte di regolamento che prevede l’informazione post-gara attraverso l’albo pretorio”.
“Questo modo di operare arrecherà notevoli danni erariali all’Ente. Cittadini preparatevi ad un prossimo dissesto finanziario. Noi consiglieri di minoranza – conclude Lello Porfidia – saremo sempre vigili sull’operato di questa maggioranza e appena noteremo qualsiasi anomalia, come quella dell’approvazione del regolamento comunale per l’affidamento in economia di lavori, fornitura e servizi, la porteremo a conoscenza della Corte dei Conti e come in questo caso all’Autorità di Vigilanza sui Lavori Pubblici per un parere di legittimità”.