NAPOLI – Lo stadio del complesso sportivo Arturo Collana di Napoli si chiamerà “Della Liberazione”. Ad anticiparlo è stato il presidente della V Municipalità Vomero-Arenella Mario Coppeto durante la conferenza stampa di presentazione del Napoli Carpisa Yamamay Calcio Femminile di Serie A. Il progetto è stato messo in piedi dall’amministrazione comunale, come spiega l’assessore allo sport del Comune Giuseppina Tommasielli.

“E’ volontà del’amministrazione – dice all’ANSA – intitolare lo stadio del Collana alla Liberazione, per ricordare le Quattro giornate di Napoli”. Il complesso sportivo si trova infatti in Piazza Quattro Giornate, a pochi passi dalla Masseria Pagliarone che vide scoccare una delle prime scintille dell’insurrezione, nota appunto come Quattro giornate di Napoli, attraverso cui i napoletani liberarono la propria città dai nazisti nel 1943. “In questo momento è in corso un’istruttoria da parte degli uffici competenti del Comune – prosegue l’assessore – per capire se la toponomastica è di nostra competenza visto che l’impianto, che insiste sul suolo comunale, è di proprietà della Regione Campania. In caso contrario dovrà esserci una condivisione dell’intento con la Regione per cambiare il nome, in piena correttezza istituzionale”. La Tommasielli spiega che a cambiare nome “sarebbe soltanto lo stadio, cioé il terreno di gioco, glio spalti e gli spogliatoi, mentre l’intero complesso polisportivo, che comprende anche le palestre, tra cui il centro di scherma, e la piscina, continuerebbero a essere intitolate ad Arturo Collana”. L’Ussi Regionale della Campania – Gruppo ‘Felice Scandone’ – “guarda con preoccupazione alla decisione della V Municipalità Vomero-Arenella, anticipata dal presidente Mario Coppeto e confermata dall’Assessore allo Sport, Pina Tommasielli di modificare il nome dello stadio del Vomero, oggi intitolato ad Arturo Collana, definendolo ‘Della Liberazione'”. L’Ussi sottolinea che l’abitudine di intitolare impianti cittadini in cui si svolge attività sportiva a giornalisti sportivi “è antica e radicata e trova la sua ragione nella giusta volontà di ‘avvicinare’ le strutture alla gente anche attraverso il ricordo di chi lo sport lo ha raccontato e promosso”. Arturo Collana fu un giornalista sportivo, tra i soci fondatori, nel 1946, del Gruppo Napoletano Giornalisti Sportivi, successivamente confluito nell’Associazione Stampa Sportiva Italiana, poi divenuta Unione Stampa Sportiva Italiana. Dunque, rileva l’Ussi, “è uno dei padri fondatori del giornalismo sportivo a Napoli e nell’intero Paese. Non a caso a suo tempo il suo nome fu legato a quello dello stadio del Vomero, uno dei più importanti della città”. L’Ussi della Campania è “ben conscia, altresì, del significato simbolico che quell’impianto ha per Napoli ed i napoletani in quanto la reazione dei cittadini, culminata nelle Quattro Giornate di Napoli, nacque come proprio perchè nel settembre 1943 lo stadio fu requisito dalla Wehrmacht ed utilizzato dalle SS come campo di concentramento nel quale rinchiudere i napoletani da inviare in Germania. Non è un caso che alla piazza antistante lo stadio sia stato attribuito proprio il nome di Piazza Quattro Giornale di Napoli”. L’Ussi sottolinea tuttavia “il pericolo che la decisione di cambiare nome alla struttura possa essere interpretata dall’opinione pubblica come un declassamento del ruolo e della funzione che la libera stampa ha nella società, andando così ben al di là dello spirito positivo e propositivo, nel rispetto della storia e nel ricordo degli atti di coraggio ed eroismo dei napoletani, che è sicuramente alla base della decisione della Municipalità”. L’Ussi fa dunque appello alla “nota sensibilità nei confronti del ruolo e dell’immagine dei giornalisti del sindaco Luigi De Magistris,dell’Assessore allo Sport, Pina Tommasielli e dell’Assessore alla Toponomastica, Alberto Lucarelli e dell’intera giunta, oltre che del presidente della Municipalità, Mario Coppeto”, ed auspica che “si eviti di cambiare il nome allo stadio, relegando nell’oblio la figura di un grande giornalista napoletano, uno dei più significativi interpreti dell’arte di raccontare le vicende dello sport e di trasmetterne la passione all’opinione pubblica”.

 

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