“Bruciate gli iPhone!”. L’invito, anzi, l’intimazione, e’ stata lanciata da una delle massime autorita’ religiose ortodosse in Israele, il rabbino Chaim Kanievsky. Le parole del noto teologo e talmudista, faranno felici i fan di Android, il sistema operativo di Google, rivale dell’iOs della Apple, il software che fa funzionare gli iPhone, ma rischiano di creare il panico tra i possessori degli smartphone ideati da Steve Jobs. Come riferisce la stampa israeliana, Kanievsky ha non solo sentenziato che e’ vietato possedere un iPhone, ma che e’ necessario bruciare i dispositivi eventualmente gia’ acquistati.

Nella risposta alla lettera di un lettore pubblicata sul quotidiano ultraortodosso Yated Ne’eman, il rabbino ha stabilito che “e’ vietato possedere un iPhone ” e che chi ne possiede uno “deve bruciarlo”. E non solo in senso figurato. Infatti, ha specificato il rabbino, l’iPhone non puo’ essere venduto, quanto meno a un non ebreo, “cosi’ come e’ vietato vendere armi ai non ebrei”. In anni recenti, con la continua diffusione di Internet e l’avvento dei nuovi dispositivi, come gli smartphone e i tablet, i rabbini delle comunita’ ultraortodosse in Israele hanno lanciato una campagna, spesso inascoltata, per impedire la diffusione di questi strumenti di comunicazione all’interno delle comunita’ stesse. Eco di questa battaglia e’ giunta anche negli Stati Uniti. Lo scorso maggio, circa 60mila ebrei ultraortodossi americani si radunarono a New York, all’interno di uno stadio del baseball, per ascoltare i pareri di eminenti rabbini che proibivano l’uso domestico di Internet e ne raccomandavano un uso limitato anche al lavoro. Usare la Rete, dissero i religiosi, equivale a cedere a una “inclinazione maligna”.

 

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