A Napoli “si è fermato questa mattina il Nucleo traduzioni di Secondigliano che effettua circa 25mila traduzioni l’anno in ambito locale e nazionale, dopo mesi di disagi per mancanza di fondi per la benzina e le riparazioni”. Ciò “dopo che il personale era stato sottoposto a carico di lavoro inammissibili senza vedere corrisposti i compensi di straordinari e missioni”. Lo afferma Leo Beneduci, segretario generale dell’Osapp, il sindacato autonomo della polizia penitenziaria, che annuncia proteste.
“Le ragioni del blocco già ampiamente conosciute – prosegue in una nota – riguardano il fatto che per gli oltre 80 automezzi di servizio non si sono potute effettuare, sempre per mancanza di fondi, le obbligatorie revisioni annuali riguardo a veicoli che hanno persino superato i 500mila km e che, quindi, senza alcuno accorgimento costituiscono vere e proprie mine vaganti per il personale, per l’utenza e per tutti i cittadini. E’ drammatico vedere, questa mattina, 200 poliziotti penitenziari fermi sul piazzale del carcere di Napoli Secondigliano in attesa di disposizioni, mentre ci aspettiamo che analoghe situazione si verifichino sul restante territorio nazionale”. “Che l’Amministrazione Penitenziaria fosse nel caos più assoluto dal punto di vista organizzativo e la Guardasigilli Severino lontana anni luce dal pianete carcere – osserva ancora Beneduci – lo si era capito da tempo ma mai negli anni era accaduto che un servizio essenziale per il carcere e per le funzioni di giustizia quale quello delle traduzioni dei detenuti fosse bloccato completamente”. Oltre ai nuclei traduzione di Secondigliano, sostanziale stop in Campania anche per quelli di Avellino e Benevento: lo rende noto il segretario generale della Uil Penitenziari, Eugenio Sarno. Il tutto in seguito alla decisione del direttore dell’Ufficio Sicurezza e Traduzioni del Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria della Campania di fermare i veicoli in dotazione alle strutture penitenziarie campane che non abbiano superato od effettuato i previsti collaudi di affidabilità. Ad Avellino e Benevento, spiega Sarno, è risultato in regola un solo automezzo, mentre a Secondigliano il blocco è totale. “E’ facile immaginare quali conseguenze si riverbereranno sul sistema giustizia, visto che la mancanza degli autoveicoli destinati al servizio delle traduzioni potrebbe impedire la presenza in aula degli imputati mettendo a rischio decine di processi”, commenta Sarno, secondo il quale comunque “il provvedimento è tecnicamente ineccepibile” visto che “gli autoveicoli non a norma debbono essere fermati. Non si gioca con la vita degli operatori e dei trasportati”. “Abbiamo interi parchi macchine che dovrebbero esser fermati perché i mezzi non hanno le caratteristiche di sicurezza previste dalle normative vigenti. Prima che sia troppo tardi invitiamo il capo del Dap e gli Uffici competenti a mettere in piedi un piano di implementazione degli automezzi destinati a servizi operativi, evitando di ingolfare, come pure è successo nel passato, gli autoparchi di berline extralusso. La situazione degli automezzi è molto critica anche in Lombardia, Lazio, Sicilia, Calabria, Triveneto”, conclude il segretario della Uil Penitenziari.