CASAL DI PRINCIPE – “Ma dov’è lo Stato a Casal di Principe, dove si è preferito abbattere la casa di un precario, con moglie disoccupata a carico, figlia di due anni e suocera malata di tumore, invece di pensare ad abbattere ecomostri o di combattere la speculazione edilizia di faccendieri politici/camorristici?”.
Se lo domanda Lucilla Parlato, segretario politico di Insorgenza Civile, il movimento che nei giorni scorsi ha sostenuto la battaglia contro gli abbattimenti a Casal di Principe, con cortei e presidi. “Senza timore di perdere la faccia con la retorica della legalità, ci domandiamo come mai nessuna istituzione abbia avuto il coraggio di denunciare che gli abbattimenti di Casale hanno creato solo ulteriore disagio sociale alla zona, dove il Comune” – sciolto per infiltrazioni camorristiche – “avrebbe potuto invece risolvere diversamente il problema, come fatto altrove: in altri casi, infatti, sono stati adottati criteri di priorità per decidere da dove iniziare gli abbattimenti, puntando ad esempio prima sulle seconde e terze case. Stavolta, invece, non c’è stato alcun interessamento e coordinamento politico con la procura, e si è operato alla cieca. Se questa è giustizia, allora bisogna davvero ricominciare da zero – conclude – dal momento che la grande opera di “risanamento” della zona è iniziata con l’abbattimento di una “casetta” costruita per ragioni di necessità. Avendo quel pezzetto di terreno edificabile e arrangiandosi come poteva, Carmine Iaionese, con pochi soldi si è costruito una casa. 3/400mila euro per comprarsi un appartamento non li aveva. Un mutuo non glielo avrebbero concesso, non avendo lavoro stabile, né tantomeno poteva permettersi di comprare terreno altrove. Edilizia popolare da queste parti non ce n’è. Lui, manovale precario con a carico moglie disoccupata, una bambina di due anni e una suocera malata di tumore, adesso si ritrova con un debito con lo Stato equivalente al costo dell’abbattimento, ed il problema di trovare urgentemente una sistemazione, altrimenti saranno i servizi sociali a occuparsi della figlia: una vicenda drammatica alla quale va data risposta immediata, senza indugi”. Insorgenza civile è vicina ai cittadini di Casal di Principe e chiede che prima di procedere con ulteriori abbattimenti, anche nei Paesi limitrofi, si attui un coordinamento istituzionale, annunciando presidi nei prossimi giorni, quando il Movimento presenterà un dossier documentale sulla vicenda.
CS