ORTA DI ATELLA – Documento della maggioranza consiliare di Orta di Atella indirizzato al sindaco Angelo Brancaccio con il quale si invita il primo cittadino a portare avanti l’azione amministrativa.

“All’indomani dell’esperienza commissariale che tanto duramente ha inciso sulle attività del territorio, sulla rendita delle fasce più deboli della popolazione e sull’economia di Orta di Atella, il sindaco Brancaccio, animato dalla volontà di ridare una prospettiva al depresso sistema economico-politico e assicurare un generale riequilibrio urbanistico, pose le basi per un progetto amministrativo che prevedeva, tra l’altro, un importante ricambio generazionale ed una corposa sinergia tra le varie componenti del tessuto sociale e produttivo della nostra città. La complessità dei problemi da affrontare, si andava da un significativo incremento della popolazione a cui bisognava assicurare servizi e infrastrutture ad un generale riassetto territoriale colpevolmente trascurato dalla gestione commissariale (basti ricordare l’irresponsabile depauperamento dei fondi già previsti per il Polo Scolastico), si coniugava con una feroce dinamica antibrancacciana che impediva, allora come oggi, un minimo di confronto politico che ponesse al centro del dibattito le reali esigenze della gente. Tutti ricordiamo il clima da caccia alle streghe che subimmo in campagna elettorale, tutti noi ricordiamo i toni trionfalistici dei nostri avversari convinti come erano di spazzarci via dalla scena politica ortese; ma siccome il popolo è molto più intelligente di quanto supponessero i nostri supponenti avversari le elezioni si tramutarono in un autentico plebiscito per la nostra lista. Erano stati centrati tutti gli obbiettivi: vittoria, credito per le nostre idee, ricambio generazionale corposo e significativo ed un ritrovato clima di fiducia e di ottimismo da parte delle gente. Il sindaco Brancaccio, già nell’immediatezza di quella straordinaria vittoria, impegnò nella gestione di governo (direttamente nell’esecutivo, con deleghe importanti o in altri prestigiosi incarichi) molti giovani alla loro prima esperienza amministrativa, nella certezza che una crescita personale e politica si potesse assecondare solo con l’impegno diretto e la dedizione alla causa. In questi due anni e mezzo, sotto la guida del sindaco Brancaccio, la cui competenza amministrativa e la straordinaria capacità politica sono ormai un patrimonio acquisito della comunità ortese e dell’intera provincia, sono stati raggiunti tutti gli obbiettivi che ci eravamo proposti ad inizio di legislatura. Questo nonostante le defezioni di due consiglieri comunali le cui “motivazioni di uscita” non meritano nessun commento, ed un’incessante, asfissiante attenzione di altri organi ed altre istituzioni che non di rado hanno fatto supplenza a larga parte di una minoranza talmente incapace di confrontarsi in maniera seria e costruttiva sui problemi di interesse generale. Tuttavia occorre anche ribadire che non tutti i segni del cambiamento politico sono stati colti e recepiti nella loro interezza: dal rinnovato protagonismo del Forum delle associazioni al fondamentale contributi del Circolo di centrodestra; dalle nuove articolazioni politiche che segnano le conclusioni di lunghi sforzi di dialogo con importanti realtà amministrative e partitiche omogenee al progetto che ha portato larga parte di noi ad aderire al PDL alla diversa strutturazione ed al diverso contesto sociale di Orta di Atella divenuta oramai una città seconda solo ad Aversa nell’intero agro. Tutto questo avrebbe richiesto un maggiore e rinnovato impegno, personale e di gruppo, che non sempre siamo stati in grado di assicurare alla nostra azione amministrativa. Ci siamo lasciati prendere, talvolta, da piccole gelosie personali e altre volte non siamo stati solleciti a cogliere il senso pieno delle nostre responsabilità rinunciando a quel cosiddetto “gioco di squadra” che avrebbe reso più veloce ed agile la crescita “politica ed amministrativa” di un gruppo consiliare e di un esecutivo che hanno sempre goduto del pieno ed incondizionato sostegno del sindaco Brancaccio. Questi segnali hanno più volte messo lo stesso sindaco nella condizione di dover ricordare a ciascuno di noi che le sfide ed i problemi che avevamo di fronte richiedevano un salto di qualità non più rinviabile. Lo richiedevano le mutate condizioni politiche, la più volte affermata necessità di coinvolgere tutti i protagonisti della nostra vittoria elettorale e, soprattutto, lo richiedeva l’esigenza di predisporre un progetto di lungo respiro che tenesse conto delle nuove modalità con cui andremo al voto tra due anni e mezzo. Tutto ciò ha determinato, in più di un’occasione, una frattura comunicativa con il nostro sindaco il quale, con grandissimo senso di responsabilità e con una sensibilità estrema, ha voluto, rinunziando persino alle proprie prerogative, renderci protagonisti del nostro futuro delegandoci alla formulazione di una proposta che gli facesse prendere atto del mutato clima interno al gruppo e lo facesse recedere dal proposito di rassegnare le proprie dimissioni. Considerato che nessuno di noi che abbia a cuore le sorti del paese ed anche le proprie personali, può augurarsi una simile sciagura, dobbiamo a questo punto, ritornare al nostro punto di riferimento e cioè al sindaco Angelo Brancaccio, assicurandogli tutto il pieno ed incondizionato sostegno di ogni singolo consigliere. Rendendolo partecipe che ognuno di noi, proprio in virtù dei nostri orizzonti politici che si prospettano, si rende disponibile a ricoprire qualsivoglia ruolo egli ritenga di affidare nell’ottica di un rafforzamento delle sinergie interne e di una migliore e puntuale risposta alle esigenze della popolazione. Garantirgli una lealtà non condizionata da nessuna esigenza personale e rinnovargli la fiducia che le sue capacità, il suo acume politico ed amministrativo, la sua schiettezza nei rapporti personali, la sua serietà nel mantenere la parola data, gli hanno fatto conquistare negli anni rendendolo un’icona nel panorama politico regionale”.

Gli assessori e i consiglieri di maggioranza

Raffaele Capasso

Nicola D’Ambrosio

Raffaele Elveri

Massimo Lavino

Antonio Marroccella

Eleonora Misso

Giovanni Sorvillo

Eduardo Indaco

Giuseppe Mozzillo

Rosa Minichino

Stefano Del Prete

Alfonso Di Giorgio

 

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