Non si arresta l’ondata di violenza a San Paolo, capitale economica del Brasile, dove dall’inizio dell’anno sono stati assassinati 66 agenti della polizia militare, il numero piu’ alto degli ultimi sette anni. Solo tre delle vittime erano in servizio quando sono state attaccate dai malviventi.
Questo nuovo tipo di attacchi ad agenti in libera uscita sarebbe dovuto – secondo gli specialisti – al fatto che gli agenti sono piu’ vulnerabili: girano solitamente da soli, senza giubbetto antiproiettile e sono meno attenti a potenziali agguati. Altre fonti parlano invece esplicitamente di un dichiarato tentativo di intimidazione alle forze dell’ordine da parte della criminalita’ organizzata. Secondo il criminologo Guaracy Mingardi, del Forum brasiliano di sicurezza pubblica, gli omicidi di poliziotti sarebbero una vendetta della criminalita’ per gli arresti eseguiti. Il che spiegherebbe anche l’omicidio, dall’inizio dell’anno, di 17 agenti in pensione. Un dato che porta a 83 gli agenti assassinati nei primi nove mesi del 2012. Secondo fonti della polizia, il gruppo criminale Primero comando da capital (Pcc) pagherebbe fino a 50 mila reais (19 mila euro) per ogni agente della polizia militare ucciso.