NAPOLI – Dell’Utri dice: ”Massimo, fai il prezzo”. De Caro risponde: ”Io la prossima settimana sono da solo nel convento. Tutto il convento per me, se vuole, dottore, da solo! Sono solo, ho le chiavi perche’ i padri vanno via”. E’ un brano della conversazione

avvenuta dal vivo tra il senatore del Pdl e l’ex direttore della biblioteca dei Girolamini, in carcere da maggio con l’accusa di peculato; la conversazione e’ stata intercettata perche’, in quel momento, De Caro stava usando il cellulare per telefonare a un coindagato. I pm (le indagini sono delegate ai sostituti Michele Fini, Antonella Serio e Ilaria Sasso del Verme, con il coordinamento del procuratore aggiunto Giovanni Melillo) il 5 settembre chiedono a De Caro chiarimenti su quelle frasi. L’indagato spiega che il prezzo di cui parlava Dell’Utri e’ relativo ad alcuni classici italiani che il senatore intendeva acquistare da un’altra persona, ma che poi non acquisto’ perche’ ritenne eccessivo il prezzo. Ma allora, insistono i magistrati, perche’ invito’ Dell’Utri in biblioteca quando era solo? ”Perche’ in tal modo – e’ la risposta – avremmo potuto guardare i libri con calma, senza essere disturbati”. E all’obiezione che difficilmente i padri avrebbero disturbato il direttore e un senatore che discutevano, De Caro afferma che gli appassionati di libri amano esaminarli da soli.

 

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