L’artista haitiano Prefete Duffaut, pittore famoso per la serie delle ”citta’ immaginarie”, e’ morto all’eta’ di 89 anni nella capitale di Port-au-Prince. Nato nel 1923, per dimenticare la poverta’ e lo squallore del luogo in cui viveva, alla fine degli anni ’50 Duffaut invento’ i quadri con le “citta’ immaginarie” che dipingeva e riempiva di colori.

Sono citta’ particolari, certamente diverse da quelle reali, ma proprio per questo piu’ belle. ”Tocca agli artisti trasmettere la gioia per dimenticare gli orrori”, amava ripetere Duffaut. La pittura di Duffaut utilizza un ricco repertorio visuale e tematico, spesso reso con tonalita’ vivaci e forme organiche e sensuali. Nel 1950 Prefete Duffaut nel 1950 participo’ con altri artisti alla realizzazione degli affreschi per la cattedrale di Sainte-Trinite’ di Port-au-Prince, poi parzialmente distrutti dal terremoto del 12 gennaio 2010. Artista mistico influenzato dalla mitologia del vodoo, Duffaut ha continuato per quasi mezzo secolo a dipingere ”citta’ immaginarie” secondo uno stile naif haitiano mutuato dai pittori locali Hector Hyppolite, Philome’ Obin, Castera Bazile, Wilson Bigaud, Rigaud Benoit e Andre’ Pierre. I quadri di Duffaut hanno fatto il giro del mondo e sono stati esposti in Belgio, Francia, Germania, Usa, Venezuela, Olanda, Italia, Spagna, Portogallo e Argentina. La vita di Duffaut non fu facile: la sua mamma mori’ quando lui aveva due anni e da bambino lavoro’ con il padre che costruiva barche a vela. Nel tempo libero, spinto dal desiderio di arte e bellezza, non avendo altri mezzi a disposizione, dipingeva0 sui muri della sua capanna. Un giornalista americano, Bill Kraus, affascinato da quei disegni, regalo’ al giovane tele e colori e lo incoraggio’ a continuare.

 

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