NAPOLI – “Le chiediamo giustizia. E una sicurezza che qui non esiste ancora, e che forse non è mai esistita. Le chiediamo ancora di provvedere affinché tutto questo non abbia a ripetersi mai più. Signor Ministro, non esiste nella nostra lingua, e nemmeno nelle altre, alcun termine per definire chi perde un figlio. Una condizione che non è stata mai immaginata, ma che a Scampia è invece all’ordine del giorno”. E’ quanto chiedono al ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, i genitori di Pasquale Romano, ucciso lunedì scorso, come ricordano i genitori in una lettera pubblicata dal Mattino, “mentre con i suoi trent’anni, che tali rimarranno per sempre nella nostra memoria, con i suoi progetti per il futuro, con la sua voglia di vivere, usciva da casa della sua fidanzata, per andare a giocare a calcetto”.
“La sua vita -spiegano – gli é stata strappata sulla pubblica via. Al confine con Scampia, in un quartiere che non appartiene più alla comunità del nostro Stato”. “Signor Ministro – prosegue la lettera -, le chiediamo perché. Le chiediamo com’é possibile perdere cosà la vita in questo modo. Le chiediamo perché, in questo posto maledetto, si continua a uccidere e a uccidere ancora innocenti, che muoiono perché escono di casa, vanno a prendere i figli a scuola, tornano dalla spesa o si affacciano da un balcone”. “Ella – si rivolgono quindi a Cancellieri i genitori del giovane – può ancora garantire alle persone di avere il diritto a vivere e di muoversi per strada senza guardarsi intorno e senza preoccuparsi delle ombre? Non le pesa tutto questo? Ella è a conoscenza del fatto che sono già più di seicento le persone uccise per ‘sbaglio’ (un termine orribile) dalla criminalità? Questa crudele lista dovrà continuare ancora?”.
Ieri, inoltre, la fidanzata di Pasquale Romano ha incontrato il sindaco di Napoli Luigi De Magistris che oggi è tornato sulla questione. “Rosanna è una ragazza che nemmeno per un momento ha mostrato rassegnazione, ma voglia di lottare”. “L’incontro con Rosanna – ha affermato – mi ha toccato, emozionato e anche confortato per la voglia di lottare. Le ho detto che quello contro la camorra è l’impegno della mia vita – ha aggiunto – condivido e sostengo tutte le iniziative che vengono per sensibilizzare alla lotta contro la camorra. L’importante è dare continuità a queste iniziative superato il momento fortemente emotivo – ha concluso – perché ora siamo tutti molto scossi”.