LUSCIANO – L’agro aversano è ormai un unico paesone, i confini tra un comune e l’altro sono stati cancellati da uno sviluppo edilizio che, forse, non conosce pari in altre zone del paese.

Non è detto, però, che il cambio di comune passi in osservato. E’ il caso del confine tra Aversa e Lusciano dove via Linguiti si trasforma in via Tevere. Qui a costeggiare il muro di cinta dell’ex ospedale psichiatrico Santa Maria Maddalena c’è uno sterminato cumulo di rifiuti che fa bella mostra di se, ricordando alle autorità preposte il caos in cui versa il consorzio unico di bacino.

Una situazione critica, che riporta alla mente, le ignobili immagini dell’emergenza rifiuti che molti, dentro e fuori regione, credono conclusa. Emergenza che, come dimostrano le tante criticità nelle province di Napoli e Caserta, forse è stata archiviata troppo in fretta. Ma è anche una scena che rischia di vanificare lo sforzo che l’amministrazione comunale di Aversa ha posto in essere per raggiungere soglie importanti di raccolta differenziata porta a porta. L’amministrazione normanna dovrebbe sollecitare la commissione prefettizia alla guida del comune di Lusciano e chiedere un intervento di bonifica in tempi rapidi prima che qualche mano, mossa da una mente poco coscienziosa, trasformi quel cumulo di rifiuti in cenere sprigionando diossina e avvelenando ulteriormente la nostra terra.

Angelo Golia

 

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