Strisciante, annunciato da giorni, lo scontro tra Germania e Francia su come procedere per risolvere la crisi della zona dell’euro è esploso nel primo vertice Ue degli ultimi due anni sul quale non pesa la pressione dei mercati, ma quella crescente della protesta sociale, che proprio oggi ha fatto una vittima ad Atene, e che pretende risposte politiche. In un crescendo di dichiarazioni e interviste, la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Francois Hollande hanno scavato tra di loro un solco molto profondo, che superficialmente riguarda la creazione dell’Unione bancaria e del meccanismo di supervisione unica, ma che in realtà mette in discussione tutta la road map fin qui delineata per dare riparo una volta per tutte all’euro.
Ad irritare Hollande sono state le dichiarazioni fatte in mattinata dalla Merkel al Bundestag, dove la cancelliera ha ribadito l’esigenza di procedere verso un nuovo trattato Ue e appoggiato la proposta di un supercommissario, una sorta di ‘zar’ europeo dei conti, lanciata dal suo ministro all’Economia Wolfgang Schaeuble. “La Germania è favorevole che si accordi un effettivo diritto di ingerenza sui bilanci nazionali”, ha detto la cancelliera, che ha frenato anche sulla costruzione della vigilanza bancaria europea e sulla ricapitalizzazione diretta della banche da parte del fondo salva stati permanente Esm. “Sulla vigilanza, la qualità viene prima della velocità”, ha dichiarato, e “non basta la sola decisione sulla vigilanza europea per la ricapitalizzazione diretta delle banche”. Al vertice dell’Eurogruppo di fine giugno, i 17 si erano messi d’accordo sulla data del primo gennaio 2013 per il lancio della sorveglianza unica bancaria e legato al suo avvio l’inizio della ricapitalizzazione diretta degli istituti di credito da parte del Fondo Esm. “L’oggetto della riunione di oggi non è l’unione di bilancio ma l’unione bancaria”, è stata la prima replica stizzita di Hollande, fatta al suo arrivo al meeting dei leader socialisti che ha preceduto il Vertice dei 27. “La sola decisione da prendere e confermare oggi è la messa in atto dell’unione bancaria, di cui la supervisione è il primo atto da qui alla fine dell’anno”. Ancora più netto, Hollande lo è stato parlando all’ingresso del Consiglio Ue. “Non è ancora tempo per aprire un nuovo Trattato”, ha martellato. “Prima di discutere delle prossime tappe, dobbiamo chiudere l’unione bancaria. Per questo oggi dobbiamo arrivare a delle buone decisioni, confermando quelle prese e che erano buone al vertice di giugno”. Il presidente francese ha detto poi di capire le “ragioni elettorali” che frenano la Merkel, ma le ha ricordato senza troppi riguardi che “Germania e Francia hanno una responsabilità comune: quella di fare uscire la zona dell’euro dalla crisi”. Un incontro tra i due, che ha preceduto l’inizio del vertice, non ha risolto i contrasti. Al termine, le telecamere hanno diffuso in sala stampa immagini dei due leader molto tesi, con Hollande visibilmente contrariato che parlava e la Merkel che scuoteva vigorosamente la testa. Hollande aveva incontrato prima anche il premier Mario Monti, confermando così il suo interesse a tenere strette relazioni con altri partner, oltre all’asse con Berlino. La Merkel è rimasta ferma sulle sue posizioni: “Oggi non prenderemo nessuna decisione, ma getteremo le basi per prenderle a dicembre”, ha dichiarato ai giornalisti. A fine pomeriggio si è sparsa la voce su un Eurosummit dopo la cena dei 27, voluto da Hollande. “Al massimo, sarà un eurocaffé”, hanno riferito poi fonti diplomatiche.