NAPOLI – Nulla di fatto. Il Consiglio regionale della Campania non ha approvato, nella seduta di oggi, il Piano Paesaggistico, tornato in aula con gli emendamenti a firma dell’assessore al Governo del territorio, Marcello Taglialatela, il quale ha sottolineato che “chiariscono il testo, lo precisano, ma non lo stravolgono perché è un testo buono”.

La legge cambia nome e si intitola “Norme in materia di paesaggio in Campania”, cosa che, come si legge nella comunicazione della Direzione regionale per i Beni e le attività culturali del Ministero, “supera i profili di illegittimità relativi alla potestà legislativa in materia di tutela del paesaggio, evidenziati nella precedente formulazione”. “Una questione di declaratoria”, ha commentato Taglialatela. In un primo momento, il vicecapogruppo del Pd, Umberto Del Basso De Caro, ha chiesto un ritorno in commissione anche per “approfondire” gli emendamenti. Proposta respinta dall’aula alla quale è seguita la richiesta di Genanro Nocera del Pdl di invertire gli ordini del giorno perché la discussione sul Piano paesaggistico avrebbe chiesto più tempo dell’ora rimasta al Consiglio per l’approvazione. La seduta, su richiesta di Luciano Schifone del Pdl, dopo la contrarietà all’inversione dell’ordine del giorno espressa dal capogruppo del Pd, Giuseppe Russo, è stata sospesa e, i dieci minuti concessi sono diventati un’ora. Giusto il tempo, insomma, di tornare in aula per chiudere la seduta. A inizio settimana, Taglialatela aveva incontrato i capigruppo ai quali aveva illustrato gli emendamenti al testo e la comunicazione del Ministero per i beni e le attivita’ culturali che segna un ulteriore via libera, secondo l’assessore Taglialatela, al Piano che “é frutto di un protocollo siglato tra la Regione e la Direzione regionale per i Beni e le attività culturali”. Sotto accusa, da parte del centrosinistra, i passaggi relativi all’area Sorrentino Amalfitana, e il tentativo, ad avviso dell’opposizione, di una cementificazione del territorio. “Schiocchezze – ha ribattuto Taglialatela – sono frutto di disinformazione”. Anzi, ha tenuto a precisare, sono inseriti tra gli emendamenti anche “alcuni che fermano qualsiasi ‘prurito’ da aumento di volumentrie”. “Siamo in presenza – ha concluso Taglialatela – da parte della minoranza di una battaglia politica”.

 

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