NAPOLI – “Nel tono del mio intervento sono stato poco istituzionale, usando un tono che non riconosco nella mia indole, forse anche per stanchezza, ma avrei desiderato che il clima di considerazione reciproca al tavolo della riunione fosse stato riscontrato anche nei confronti della mia collega Prefetto di Caserta”.

Lo ha detto il prefetto di Napoli, Andrea De Martino, parlando ai ragazzi delle scuole prima di una iniziativa anticamorra. Giorni fa, nel corso di un incontro in Prefettura sul tema dei rifiuti tossici, il prefetto sgridò in modo deciso don Maurizio Patriciello perché il prete anticamorra si rivolse al prefetto di Caserta, Carmela Pagano, con il termine ‘signora’ e non, come vuole il protocollo e come sottolineò il prefetto, signor prefetto. De Martino ha commentato, prendendo la parola in apertura dell’iniziativa, il suo rimprovero al sacerdote durante una riunione sul tema dei roghi di rifiuti a Napoli. “In quell’incontro – ha detto – eravamo tutti accomunati su questo fronte unico della lotta ai roghi di rifiuti e si è registrata una situazione che mi ha visto protagonista di un eccesso, forse per stanchezza, perché non riconosco quei toni nella mia indole; episodio che ha rappresentato l’avvio di una serie di commenti, tutti legittimi, che hanno portato l’attenzione sul rapporto tra istituzioni e cittadinanza”. “In quanto accaduto – ha detto ancora De Martino – vedo un doppio motivo di interesse. Il primo è che oggi la comunicazione non passa solo dalle agenzie di stampa ma anche dai social network i cui dati sono a disposizione di tutti ma non sempre riescono a ricostruire una vicenda per intero o, se si tratta di una persona, non ricostruiscono la storia di quella persona”.

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