E’ stato un processo lungo quasi sei anni quello sulle presunte irregolarità nella compravendita dei diritti tv Mediaset che vede tra gli imputati Silvio Berlusconi, Fedele Confalonieri, il fondatore di Arner Bank Paolo Del Bue e il produttore statunitense Frank Agrama. Un processo che domani, a Milano, con la sentenza, taglierà il traguardo del primo grado di giudizio.

Mentre stamani, nel corso del processo ‘gemello’, quello sul caso Mediatrade dal quale l’ex premier e Confalonieri sono usciti con un proscioglimento in udienza preliminare, ha testimoniato Paolo Berlusconi, domani attorno alle 14.30 i giudici della prima sezione penale del Tribunale usciranno da una camera di consiglio durata quattro giorni con il verdetto. Nell’aula che è già stato ‘teatro’ di un altro procedimento avviato nei confronti del leader del Pdl, la vicenda Sme, Edoardo D’Avossa, presidente del collegio, leggerà il dispositivo con tanto di motivazioni contestuali. Quello di domani è il terzo verdetto emesso in un anno dai giudici milanesi nei confronti dell’ex presidente del Consiglio. Al centro del procedimento, non molto lontano dalla prescrizione, c’é l’acquisto dei diritti televisivi e cinematografici dalle case di produzione statunitensi per 470 milioni di euro che sarebbe stata effettuata tra il 1994 e il 1999 da Fininvest non direttamente ma attraverso due società off-shore, la Principal Network Communication e la Principal Network e anche tramite altri intermediari-distributori tra cui Agrama, definito il “socio occulto” dell’ex presidente del Consiglio. Secondo la ricostruzione dei pm Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro questo sistema avrebbe permesso a Mediaset, a cui i diritti sono poi stati ceduti, di ‘gonfiare’ i costi permettendo di creare fondi neri e di aggirare il fisco italiano. Le accuse a vario titolo sono frode fiscale (quasi 14 milioni per il 2001, 2002 e 2003, mentre il reato relativo al 2000 è caduto in prescrizione) e riciclaggio. E di frode rispondono Berlusconi e Confalonieri, nei confronti dei quali sono stati chiesti dai pm 3 anni e 8 mesi e 3 anni e 4 mesi di carcere. Oggi, intanto, al processo Mediatrade, dove tra gli imputati c’é invece Pier Silvio Berlusconi, ha deposto Paolo Berlusconi: “Molti pensano – ha affermato – che essendo Paolo Berlusconi, io sappia tutto di politica, editoria, Mondadori, Mediolanum, invece sono cose separate. Con mio fratello ho rapporti amicali-familiari, ma sono settori separati”.

 

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