NAPOLI – Un osservatorio permanente su precarietà e lavoro sommerso. E’ quanto chiede NidIL Napoli e Campania all’amministrazione comunale partenopea a seguito della diffusione dei nuovi dati ISTAT sulla disoccupazione.
“Le analisi e i rapporti condotti e pubblicati dall’ Istituto nazionale di statistica confermano che la crescita della disoccupazione in Italia è ormai un dato strutturale e continuativo” denuncia Angelo Savio, coordinatore NIdIL Napoli e Campania. “Soprattutto tra i più giovani – precisa- la percentuale dei “senza lavoro” è salita al 33,9%, a causa della perdita di 700mila posti di lavoro da inizio anno. La gran parte dei nuovi contratti di lavoro, inoltre, è a termine (circa due milioni e mezzo), cui si aggiungono 462 mila collaborazioni”. “Nella città di Napoli – aggiunge – si registra una situazione di ulteriore criticità, con un tasso di occupazione inferiore al 35% e un tasso di disoccupazione vicino al 41%, con punte al 70% per i giovani tra i 20 e i 24 anni. Siamo di fronte, evidentemente, ad una realtà fortemente influenzata dalla carenza di adeguate strutture industriali e terziarie, ma anche segnata dal debole rapporto tra formazione scolastica, formazione professionale e mondo del lavoro”. “Crisi economica e politiche del lavoro sbagliate – continua Savio- colpiscono i giovani due volte, condannandoli ad un presente e ad un futuro di strutturale incertezza. La Cgil, impegnata nella mobilitazione generale per un nuovo Piano del lavoro, è convinta che la lotta all’economia sommersa, tristemente malcelata dietro questi numeri, è condizione preliminare per realizzare una stagione di sviluppo e di diritti, soprattutto in favore di quelle categorie meno garantite e poco raggiunte da adeguati sistemi di welfare e di protezione sociale. Ci riferiamo, innanzitutto, ai lavoratori a termine, in somministrazione, in nero, ai parasubordinati: alle tante risorse umane neo-laureate prive di occupazione”. “Riteniamo che sia necessario, con comune assunzione di responsabilità e ferme restando le distinte prerogative di ciascuno, aggredire il tema e insediare, in tempi rapidi, un Osservatorio permanente sui fenomeni precarietà e lavoro sommerso. A tal fine – conclude Savio – facciamo appello all’amministrazione comunale e alle forze sociali per la sua costituzione”.