NAPOLI – Ha un nuovo allenatore la squadra dei consiglieri regionali del Pd. Umberto Del Basso De Caro prende il posto di Giuseppe Russo, esonerato da capogruppo per i pessimi risultati ottenuti nei suoi due anni e mezzo di gestione.

E oggi i rappresentanti democratici in consiglio regionale si sono dati appuntamento e hanno decretato il “licenziamento” di Russo. L’incontro di oggi era stato preceduto da altri due vertici, che però si erano conclusi con un nulla di fatto. Ora c’è la svolta. E per il gruppo Pd si apre una nuova fase, caldeggiata da quasi tutti i consiglieri regionali. La caratura morale e politica di Del Basso De Caro consentirà ai democrat di fare un grande salto, rifuggendo definitivamente da tentazioni consociative e da logiche spartitorie.

Ufficialmente l’avvicendamento tra Russo e Del Basso De Caro sarebbe il frutto della verifica al giro di boa della consiliatura: “Si tratta di fare un tagliando già previsto all’inizio del mandato”, ha dichiarato a campanianotizie.com il segretario regionale Enzo Amendola. In realtà da molti mesi nel gruppo Pd serpeggia un forte malumore nei confronti di Russo. L’ormai ex capogruppo ha troppo spesso interpretato il suo ruolo senza raccordarsi con gli altri consiglieri, come se avesse una sorta di mandato in bianco, senza però che nessuno glielo avesse concesso.

Col passare del tempo l’agire “solitario” di Russo ha scavato un solco, sempre più profondo, tra lui e gran parte dei suoi amici di partito. E se nella prima parte del mandato le sue “fughe in avanti” venivano tollerate, negli ultimi mesi gli equilibri interni sono mutati e Russo si è ritrovato sempre più isolato. Il filo diretto con Caldoro, intessuto sulla base di una presunta correttezza istituzionale, ha condotto il Pd sul crinale del trasversalismo e dell’ambiguità politica. Con Russo al timone (e con il tacito avallo di Amendola) i Democratici hanno via via smarrito la strada di una netta e chiara opposizione al governo regionale.

Da qui la decisione di voltare pagina. Restano ancora da sciogliere i nodi legati alle presidenze di commissione e quello, gordiano, dell’eventuale indicazione del capo dell’opposizione. Ruolo al quale ambisce Russo, che vorrebbe rientrare dalla finestra dopo essere stato cacciato dalla porta. Ma il suo “sogno” sembra destinato a restare nel cassetto per sempre.

Mario De Michele

 

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