POMIGLIANO D’ARCO – “Su un problema di politica industriale tanto delicato, sentiamo da giorni dichiarazioni di premi Nobel, sacerdoti, industriali, che si esprimono in maniera velenosa per problemi che con la Fiat di Pomigliano nulla hanno a che fare.
Un po’ come chi vuole dare consigli ad un medico sulla maniera di curare un paziente senza averne i titoli”. E’ quanto ha affermato il sindaco di Pomigliano, Lello Russo, commentando le dichiarazioni di quanti, negli ultimi giorni, si sono schierati contro Fiat per gli annunciati 19 licenziamenti di lavoratori della newco, per fare posto ad altrettanti operai della Fiom, che devono essere assunti in Fabbrica Italia Pomigliano come disposto dalla sentenza della Corte d’Appello di Roma. Il sindaco, che dal primo momento ha appoggiato le scelte della Fiat e dei sindacati firmatari dell’accordo, ha auspicato “un tavolo con tutte le organizzazioni sindacali responsabili”, ma ha anche sottolineato che “un’amministrazione comunale non può non tenere in considerazione la componente sociale, ed è per questo che ci auguriamo il pieno rispetto dell’accordo già firmato”, riferendosi chiaramente alle assunzioni nella newco di tutti i lavoratori in cassa integrazione entro il 14 luglio del prossimo anno. Per quella data, infatti, scadrà la cassa integrazione per cessazione attività per oltre 2400 lavoratori, circa la metà dei quali, attualmente, è al lavoro per Fiat Group Automobilies. “Se oggi possiamo ancora discutere di Fabbrica Italia – ha proseguito Russo – è perché Marchionne ha deciso di investire 800 milioni di euro in uno stabilimento che rappresenta l’eccellenza d’Europa”.