GIUGLIANO – Nove persone sono state iscritte dalla Procura della Repubblica di Napoli nel registro degli indagati, come atto dovuto a tutela dei diritti della difesa, nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di Andrea Hadzovic, il nomade di 21 anni ucciso giovedì a Giugliano (Napoli) in un conflitto a fuoco con la Polizia stradale.

Si tratta di sei agenti di Polizia, che erano presenti sul posto, e tre complici di Hadzovic, che erano in auto con lui. Il reato ipotizzato dal pm Giuseppe Cimmarotta è omicidio volontario, che però alla luce delle risultanze investigative potrebbe essere derubricato, per i poliziotti, in eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi. Gli avvisi di garanzia sono stati emessi in vista dell’autopsia sulla salma della vittima, per consentire agli indagati di nominare periti di parte che possano partecipare agli esami autoptici. L’obiettivo degli inquirenti è chiarire chi ha sparato il proiettile che ha ucciso il ventunenne; poiché gli agenti sostengono che dai nomadi in fuga sono stati esplosi colpi di arma da fuoco, l’avviso è stato notificato anche ai tre superstiti. Per domani è prevista, davanti al gup Francesco Cananzi, l’udienza di convalida del fermo dei tre nomadi che, insieme con Hadzovic, avevano svaligiato una tabaccheria a Santa Maria Capua Vetere e cercavano di sottrarsi ai controlli della Stradale.

 

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