Nella puntata di “TG2- Dossier”, in onda su Rai2 sabato 17 novembre alle 23.30 dal titolo La scuola non e’ uguale per tutti, cosa hanno in comune gli studenti dell’Istituto tecnico Pilati di Cles, vicino Trento – aule e palestra impeccabili, registri elettronici, computer portatili in comodato d’uso, auditorium da 500 posti

– con i loro coetanei del Professionale Marconi di Agrigento stipati in un garage adibito a scuola con gli scarichi dei bagni dei piani superiori che pendono dal soffitto? Davvero poco. Se il panorama scolastico nazionale e’ problematico, con qualche raro esempio di eccellenza, al sud la situazione e’ spesso drammatica e sono gli istituti tecnici e professionali – quelli che dovrebbero formare i giovani per farli entrare subito nel mondo del lavoro – a pagare il prezzo piu’ alto. La scuola in Italia non e’ uguale per tutti, neanche per i docenti. Alla stazione di Villa Literno, vicino Caserta, tra la folla dei pendolari ci sono insegnanti che ogni giorno vanno in treno a Roma per essere pronti ad una possibile chiamata per supplenze temporanee. Sono l’emblema del precariato endemico nella scuola italiana. Col concorso indetto dal governo, il primo dopo molti anni, trecentomila docenti senza cattedra si contenderanno gli undicimila posti a disposizione. Decine di migliaia sopravviveranno con le supplenze. Ma l’istruzione e il lavoro non erano diritti costituzionali?

 

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