”Una follia che e’ stata messa in campo, si e’ partiti dai piedi e non dalla testa quando si e’ deciso cosa fare delle Province”. Lo ha detto Stefano caldoro, presidente della Regione Campania, in merito all’accorpamento delle Province. ”Siamo in presenza di un errore che il Governo ha fatto andando ad accorpare le province in maniera semplicistica – ha affermato – senza risolvere il problema del governo delle funzioni”.

”In Campania abbiamo avuto l’accorpamento di Avellino e Benevento – ha aggiunto – Io ero dell’idea di avere coraggio e toglierle tutte, discutere di chi dovesse avere le funzioni e rafforzare le unioni dei Comuni”. ”Invece si chiudono le Province senza aver affrontato il tema del governo delle funzioni – ha sottolineato – Le vie di mezzo individuate sono peggiorative, i costi aumenteranno, mentre l’obiettivo era ridurli”. ”In Campania, nella riorganizzazione degli Enti locali, non si parte dalla Citta’ metropolitana – ha proseguito – Si discute di quanto deve essere grande e qualcuno sostiene che debba essere anche piu’ grande delle dimensioni attuali con 90 Comuni e 3 milioni di abitanti in un fazzoletto piccolissimo di territorio. Da qui l’idea che vada allargata con un pezzo del Casertano, dell’Avellinese, anche del Salernitano, passando a 180 Comuni”. Ma la questione resta irrisolta, a suo avviso, perche’ ”non e’ stato definito il governo delle funzioni”. Caldoro ha citato l’esempio dei rifiuti, del sistema delle acque, la gestione del trasporto. ”Non sono cose che inventiamo noi – ha evidenziato – Tutte le grandi realta’ europee sono definite in base alle funzioni e non sui perimetri amministrativi”. ”E’ un problema – ha concluso – che il Paese dovra’ porsi”.

 

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