Silvio Berlusconi, da pochi giorni tornato da Malindi dove ha trascorso qualche giorno di riposo nel resort di superlusso di Flavio Briatore, sceglie Milanello, il centro sportivo dove si allena il suo Milan, per andare all’attacco del governo e per dire la sua anche sulle elezioni in Lombardia per le quali auspica un candidato in grado di riunire il Pdl e la Lega.
Arrivato in elicottero per parlare alla squadra alla vigilia della difficile trasferta di Napoli, il Cavaliere in poche parole traccia il bilancio di un anno di governo Monti, ribadendo la sua avversione alla politica economica della cancelliera Angela Merkel: “I dati dopo un anno di governo tecnico sono disastrosi, credo si debba cambiare assolutamente quella politica economica imposta dalla Ue e soprattutto dall’egemonia tedesca che non è solidale, non pensa al bene di tutti, ma al bene di se stessa. Credo che questo sia assolutamente da invertire”. Parole pesanti, ma sulla possibilità che il Pdl ritiri la fiducia al governo, Berlusconi preferisce passare la palla ad Angelino Alfano: “Diciamo che è il nostro segretario che si esprime al riguardo”. Un riconoscimento totale della leadership di Alfano e uno smarcamento dai pasdaran come la Santanché? “Non fatemi domande precise di politica, c’é il mio segretario per questo, che è bravissimo”. Non parla di una sua nuova candidatura, ma si racconta che ai fedelissimi abbia spiegato che c’é solo una possibilità perché decida di scendere in campo: ottenere la maggioranza assoluta e, in caso contrario, ritirarsi a vita privata. Il Cavaliere resta convinto, infatti, che cambiare l’Italia sia un compito impossibile soprattutto per la presenza dei piccoli partiti che sono in grado di porre veti su ogni cosa ma con i quali è sempre necessario allearsi. Alla domanda, invece, se può essere Mario Monti il candidato per i moderati, Berlusconi risponde: “E’ lui che deve decidere cosa fare, bisogna domandarlo a lui”. Un messaggio lo lancia invece a Casini: “Non credo che Casini voglia rappresentarsi come un ‘manca parola’ assoluto nei confronti degli italiani e per ciò credo che questo mio passo indietro possa essere un fatto decisivo perché lui si dichiari e si impegni a far parte del centrodestra”. Berlusconi non ha dubbi sulla necessità dell’election day: “Noi vogliamo sperare che le elezioni regionali e nazionali si svolgano tutte nello stesso giorno, se no ci introdurremmo in un troppo lungo periodo di campagna elettorale”. Ma sono le parole sulle elezioni lombarde che potrebbero lasciare qualche segno nel Pdl. Da tempo c’é chi sussurra che Berlusconi e la Lega siano d’accordo affinché il candidato del centrodestra sia un leghista. Il Pdl lombardo, con Roberto Formigoni in testa, è contrario a questa ipotesi e Gabriele Albertini ha detto chiaro che se la scelta dovesse cadere su un leghista lui consegnerebbe la tessera del partito. “Auspico che Pdl e Lega possano riconoscersi in un unico candidato”, spiega Berlusconi. “Albertini o Maroni? Vediamo – risponde – sono cose da decidere, che non decido io personalmente”. L’ex sindaco di Milano, però, è già in campagna elettorale e la Lega nell’ultimo consiglio federale ha ufficializzato la candidatura di Roberto Maroni.