NAPOLI – “E’ ora che la maggioranza rifletta sulla necessità di governare i processi e faccia i conti con i suoi numeri, troppo spesso insufficienti. Il Consiglio Provinciale di oggi, infatti, ha dimostrato, ancora una volta, che la maggioranza di centrodestra non è in grado di sostenere le proprie posizioni: una vera armata Brancaleone”. E’ quanto dichiarano, in una nota congiunta, i Capigruppo di FdS alla Provincia di Napoli, Giorgio Carcatella, e di Italia dei Valori, Caterina Pace, a margine della seduta di Consiglio tenutasi questa pomeriggio nell’aula di Santa Maria la Nova con all’ordine del giorno, tra l’altro, la questione partecipate ed interrotta per mancanza del numero legale.

“La nostra richiesta – aggiungono Pace e Carcatella – di aggiornare il Consiglio era nata dal senso di responsabilità nei confronti dei lavoratori delle società ASUB e SIS. Infatti era necessario valutare insieme un documento tecnico che, invano, abbiamo tentato di presentare e che ci riserviamo di produrre nella prossima assise. Noi crediamo che ci siano ancora dei margini veri per salvare le società e quindi le sorti dei lavoratori, riconsegnando loro la dignità di una posizione lavorativa che hanno perso”. “Il rischio che paventiamo – argomentano i due Capigruppo – è che si vogliano traghettare i resti di queste esperienze in mano ad imprenditori affaristi che sarebbero interessati ad acquistare un barattolo vuoto. Tutta la partita si gioca nel bilancio di previsione 2013, indicando con precisione risorse e commesse da destinare alle due società. La delibera presentata dalla Giunta va rispedita al mittente e va rimodulata tenendo conto di una seria ricapitalizzazione, fondata su un piano industriale concreto che le mantenga in vita, preservando la loro natura pubblica”. “Se la maggioranza – concludono Carcatella e Pace – intende svendere questa realtà lavorativa e determinare una guerra tra poveri, dimostri di avere i numeri e si voti gli atti che intende approvare senza chiedere la nostra complicità, perché noi saremo con i lavoratori”.

 

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