Il Comitato don Diana si è costituito parte civile nel processo a carico dei presunti responsabili dell’omicidio di Domenico Noviello, l’imprenditore che fu ucciso il 16 maggio del 2008 a Castel Volturno, località Baia Verde.

Nel 2001 era arrivata la richiesta da parte dei Casalesi per il pagamento di una somma pari a 100 milioni di lire all’anno. Denunciò il clan capeggiato da Francesco Bidognetti, “Cicciotto ‘e mezzanotte”. La sua testimonianza fece condannare cinque persone, tra cui Francesco Cirillo, cugino di Alessandro detto “o sergent”, e il pregiudicato Pasquale Morrone, morto poi per cause naturali. Noviello era stato messo sotto scorta, fino al 2003.

Il coordinatore del Comitato don Diana, Valerio Taglione, afferma: “Per il Comitato don Diana è la prima costituzione di parte civile. Abbiamo deciso di percorrere anche questa strada per rafforzare il nostro impegno per la legalità. Aver cominciato con Noviello è per noi simbolicamente importante, perché nel 2009 ci siamo fatti promotori dell’istanza che ha poi visto il riconoscimento del suo valor civile con una medaglia d’oro, consegnata ai familiari il 19 marzo di tre anni fa a Casal Di Principe, in occasione del 15°Anniversario dell’uccisione di don Giuseppe Diana. Con la nostra costituzione di parte civile di oggi che rinnoveremo anche per il rito ordinario, vogliamo manifestare con forza anche la nostra convinta vicinanza ai familiari di Domenico Noviello e a tutti gli imprenditori, commercianti ed operatori economici che decidono di denunciare le estorsioni. A chi lo ha già fatto e a chi si prepara a farlo, diciamo che non sono soli”. Stamattina, nell’aula del Tribunale di Napoli, dinanzi alla Sezione 35, per l’udienza di rito abbreviato, il Comitato don Diana è stato rappresentato dall’avv. Giovanni Zara.

 

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