Dodici affiliati al clan dei Casalesi-fazione Schiavone sono stati arrestati dai carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Caserta con l’accusa di associazione mafiosa, estorsioni, detenzione illegale di pistole, cessione di droga, reati aggravati dal fine di voler agevolare il clan di riferimento.
Facevano capo a Nicola Schiavone, figlio del boss Francesco, soprannominato Sandokan, i dodici presunti affiliati al clan dei Casalesi arrestati questa mattina dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta. A cinque degli arrestati le ordinanze sono state notificate in carcere, dove già si trovavano in seguito a un blitz del 7 giugno 2010. Tra questi, oltre ad Alfonso Iacolare, cugino di Nicola, figura Pietro Falcone, 32 anni, che il 12 dicembre del 2008 fu vittima di un attentato da parte di Giuseppe Setola e del suo gruppo di sicari che spararono contro la sua abitazione di Trentola Ducenta e quella di un altro pregiudicato 107 colpi di kalashnikov.
Divennero poi famose le registrazioni audio captate dopo gli agguati quando i killer dicevano: “Ora andiamoci a prendere il caffé”. Con Falcone, figlio del boss di Aversa Ettore (ucciso a Parete nel 1990), è stata arrestata anche la madre Silvana Limaldi, 55 anni, che nel gruppo – è emerso durante le indagini – aveva un ruolo di primo piano, partecipando attivamente alle riunioni tra gli affiliati che si tenevano regolarmente nella sua abitazione oltre a nascondere le armi del clan. Nella sua disponibilità c’erano munizioni e una pistola marca S&W calibro 9×21 senza matricola, che sono state rinvenute e sequestrate.
In sostanza molti degli indagati non solo imponevano tangenti secondo il metodo classico ma obbligavano i commercianti all’acquisto di gadget pubblicitari, tipo calendari, agende e penne, a un prezzo di gran lunga superiore a quello di mercato. Ai ristoratori, agli organizzatori di feste patronali e di piazza e a titolari di emittenti televisive locali imponevano invece la scritturazione di cantanti neomelodici per esibizioni canore. Solo parte del compenso veniva poi consegnata al cantante, mentre la maggior parte del denaro finiva nelle tasche del clan. Numerosi i neomelodici `imposti’ nelle feste o in tv: oltre alla compagna dell’arrestato Gaetano De Biase, Rita Ferrara in arte Ida D’Amore, ci sono Franco D’Amore, cugino di Rita, Nico Desideri, Ciro Riggione, Nico D’Ambrosio, Tony Calice, Mauro Landi, Flavio Marino e Giovanna Romano.
Nel corso delle indagini, sono altresì emerse responsabilità circa la cessione di sostanze stupefacenti da parte di Robert Mallardo, Giuseppe Esposito cl.’86 e Carmen Marino. Nello specifico i predetti acquistavano lo stupefacente per poi cederlo a Salvatore Laiso o consumarlo insieme a lui. Quest’ultima vicenda ha evidenziato la facilità di reperimento della sostanza stupefacente da parte degli affiliati potendo contare su individui totalmente assoggettati nel soddisfare ogni sorta di loro volere.