Bruno Pieroni, pioniere dell’informazione medico-scientifica in Italia, presidente onorario di Unamsi (Unione nazionale medico scientifica di informazione), e’ morto sabato mattina 1 dicembre a Milano. Giornalista e imprenditore, aveva 91 anni compiuti lo scorso giugno.

I colleghi piu’ cari lo ricordano come un uomo che ha saputo trasformare la curiosita’ in mestiere, e che e’ riuscito a fare del lavoro il piu’ grande divertimento della sua vita. Nato per comunicare, ha conservato vitalita’ ed entusiasmo fino all’ultimo, anche nella malattia. I funerali saranno celebrati domani martedi’ 4 dicembre a Milano, alle 14.15 presso la Chiesa di S.Agostino in via Copernico (Melchiorre Gioia). Nato ad Albano laziale, ma milanese di adozione, Pieroni comincio’ a lavorare negli anni ’40 alla sala stampa di Roma. Da li’ l’opportunita’ di un ingaggio presso l’Associated Press, l’agenzia di stampa americana piu’ grande del mondo, per la quale lavoro’ 14 anni tra Roma, Milano e New York. Per 5 anni fu direttore delle pubbliche relazioni di Pfizer per l’Europa e il Medio Oriente. In seguito, insieme alla seconda moglie Elena Massarani, ricercatrice, corono’ il sogno di fondare un giornale di proprieta’ dedicato ai medici. Nacque cosi’ ‘Stampa Medica’ che forniva ai clinici notizie su nuovi prodotti e criteri terapeutici. In poco tempo i periodici dell’allora Esi Stampa Medica salirono a 15, compresa l’edizione italiana di ‘Jama’. Pieroni porto’ inoltre in Italia il Manuale Merck di diagnosi e terapia e il Dizionario enciclopedico Dorland’s. Passati alcuni anni dalla vendita di Esi Stampa Medica a Elsevier, diede vita a una nuova casa editrice e a un altro giornale, ‘Medici Oggi’, poi acquisiti da Springer Verlag. Negli anni ’70 Pieroni inizio’ a intrattenere rapporti con le istituzioni cinesi, fondando cosi’ l’Associazione medica italo-cinese. La Cina e i viaggi erano tra le sue piu’ grandi passioni, oltre alle macchine da scrivere di cui era appassionato cultore. Di recente aveva donato la sua collezione alla Sala stampa nazionale di Milano, che a lui ha dedicato l’aula piu’ prestigiosa. Chi gli e’ stato vicino negli ultimi giorni racconta che li ha trascorsi con il ‘Time’ sul comodino e il cellulare nelle mani, sempre pronto a informarsi per informare.

 

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