Scende nuovamente in campo Aurelio De Laurentiis, assente sui media da moltissimo tempo. Il presidente ritrova la parola a modo suo: parla a Sorrento, dove ha impegni di natura cinematografica, e, come al solito, non dice cose né banali né scontate.

I messaggi che arrivano da De Laurentiis sono sostanzialmente due: allo scudetto ci pensiamo eccome ed i tifosi a gennaio non devono aspettarsi chissà quale campagna di rafforzamento perché “lo spogliatoio è una cosa sacra”. Riguardo alle prospettive del Napoli in campionato, preferisce non fare previsioni: “Io e Mazzarri – dice – la pensiamo allo stesso modo, ogni partita va giocata con concentrazione, basta una minima distrazione come quella di Aronica per perdere. Bisogna concentrarsi partita per partita”. Se De Laurentiis parla, Mazzarri fa invece come i monaci benedettini e, dunque, insieme con i giocatori, ora et labora. Il tempo è da lupi, con freddo intenso e pioggia battente a Castel Volturno, ma il Napoli è costretto ad allenarsi a dovere, perché è ora di Europa League. Mazzarri se potesse fare a meno di giocarla questa benedetta partita con il PSV Eindhoven – l’ultima del girone – lo farebbe volentieri. E’ una gara del tutto inutile perché i giochi nel raggruppamento F sono già fatti, con il Dnipro ed il Napoli che si qualificheranno rispettivamente al primo ed al secondo posto per i sedicesimi di finale, a prescindere da come andranno a finire le partite di giovedì sera. Ma intanto bisogna giocarla ed allora, in casi come questi, la cosa migliore da fare è prenderla con filosofia. D’altro canto se Atene piange, Sparta non ride: l’Inter, l’avversaria di domenica prossima in campionato, ha anch’essa le sue gatte da pelare, dovendo affrontare, anche in questo caso in una inutilissima partita di Europa League, gli azeri del Neftci Baku. Anche in questo caso i nerazzurri sono matematicamente qualificati al secondo posto. Mazzarri, dunque, approfitterà della situazione per dare uno sguardo alle seconde linee che raramente hanno occasioni per mettersi in mostra. Sarà così possibile valutare la prestazione di Vargas, ancora una volta chiamato a guidare l’attacco, ma anche di personaggi quasi del tutto sconosciuti al pubblico come El Kaddouri, che ha fatto fino ad ora soltanto due o tre apparizioni per pochi minuti, ed addirittura Bruno Uvini, il capitano della Nazionale brasiliana under 20, da quando è arrivato a Napoli, ha frequentato solo la squadra Primavera. Il nodo principale da sciogliere è chi affiancare a Vargas in attacco, perché Pandev non verrà rischiato. E’ possibile ipotizzare una staffetta tra Insigne e Cavani, ma non è da escludere che Mazzarri ‘sacrifichi’ agli straordinari infrasettimanali un centrocampista in più per mantenere freschi entrambe le punte per San Siro. Anche se Cavani è capocannoniere in coppa e l’uruguaiano è cannibale, non lascia nulla per strada. E poi di ricente il Matador lo ha confessato in un’intervista, di non voler mai andare in panchina: “Il turnover? Io mi riposo – ha spiegato – solo quando gioco. E quando segno”.

 

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