“Con l’emendamento ‘anti sigaretta elettronica’, contenuto nel decreto sviluppo sono a rischio 3000 posti di lavoro in Italia”. Lo dichiara Riccardo Ascione, leader del gruppo Ovale Europe, che produce e distribuisce sigarette elettroniche.


L’imprenditore chiede dunque il ritiro immediato dell’emendamento di cui “si avvantaggiano le lobby del tabacco e che viola la libertà di impresa”. L’emendamento presentato dai relatori al decreto Sviluppo prevede, infatti, che qualunque prodotto meccanico o elettronico che abbia come funzione quella di succedaneo dei prodotti del tabacco sarà soggetto alle stesse regole delle ‘bionde’ per distribuzione, detenzione e vendita. Ascione chiede l’istituzione di un tavolo di concertazione che regolamenti la materia. “L’emendamento presentato ieri in commissione Industria al Senato – dice – è un attacco superficiale e irresponsabile che dà un colpo mortale ad un settore che in un pochi anni ha creato, solo in Italia, migliaia di posti di lavoro e che è tra i pochi in crescita”. La nostra azienda per esempio – aggiunge – ha puntato tutto sulla ricerca, la tecnologia, la sicurezza e la tracciabilità dei nostri prodotti conquistando in Italia, in meno di un paio di anni, oltre un milione di affezionati clienti e dando lavoro ad oltre mille persone con circa 300 negozi su strada, senza contare che riceviamo oltre 1500 richieste di lavoro al giorno”. “La questione – continua l’imprenditore – non è come questi prodotti incidano sulla salute di chi li utilizza, ma chi ci deve guadagnare. Si blocca la diffusione di un prodotto vietando una indispensabile e accurata comunicazione dello stesso, imponendo la stessa tassazione prevista per le sigarette tradizionali e soprattutto consentendone la vendita solo ai tabaccai. Sostanzialmente si sottrae un’idea su cui degli imprenditori sani hanno investito per cederla a chi? Innanzitutto questo avviene in assoluta controtendenza rispetto a quanto avviene negli altri paesi Europei. In Inghilterra il governo appoggia e incoraggia l’utilizzo della sigaretta elettronica” conclude l’imprenditore.

 

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