NAPOLI – “A questo punto non mi interessa il dibattito manicheo sul taglio delle Province. La parola d’ordine deve essere pragmatismo. Da un lato ci sono le Province che ora sono delle scatole vuote e dall’altro servizi fondamentali per il cittadino bloccati al palo. Bisogna assolutamente risolvere questo nodo, e ridare alle amministrazioni provinciali le loro funzioni naturali. Insieme ovviamente alle risorse necessarie”.

Così il presidente facente funzioni della Provincia di Napoli, Antonio Pentangelo,  all’indomani della decisione assunta in Commissione Affari Costituzionali del Senato di far decadere e non convertire in legge il decreto sul riordino delle Province.

“Adesso – ha aggiunto Pentangelo – risulta evidente che le istituzioni provinciali avevano un ruolo preciso nell’amministrazione dello Stato e che la loro inutilità era strumentale. Se si voleva pensare ad una riforma, questa doveva svilupparsi nel suo ambiente naturale, ovvero in Parlamento, secondo le norme dettate dalla Costituzione. Non ci si improvvisa riformatori e non si ridisegna uno Stato solo con i tagli. Se i nostri figli devono frequentare scuole sicure, se gli automobilisti devono guidare su strade affidabili, se la politica ambientale deve essere una priorità del Paese, bisogna assolutamente intervenire su quelle norme governative con cui il Governo aveva spogliato i nostri enti territoriali. Altrimenti avremo dei buchi neri nei servizi dello Stato ed effettivi sprechi nella gestione dello stesso. Bisogna intervenire subito, senza esitazioni e senza tatticismi. Riducendo anche notevolmente i tagli imposti, altrimenti avremo riassegnato funzioni senza risorse”. “Mi auguro che in questa fase si voglia pensare ai cittadini italiani – ha concluso il presidente della Provincia di Napoli – e non puntare allo sfascio per una battaglia sbagliata che si è persa”.

 

 

 

 

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