Il senatore Riccardo Conti, il coordinatore del Pdl Denis Verdini ed il presidente dell’Enpap Angelo Arcicasa sono indagati dalla procura di Roma nell’ambito dell’inchiesta sulla plusvalenza da 18 milioni di euro legata alla compravendita di un immobile in via della Stamperia da parte della società ‘Estate 2’, amministrata da Conti.

Secondo quanto si è appreso, la procura, che ha recentemente chiesto la proroga delle indagini, ha iscritto Conti e Arcicasa nel registro degli indagati per truffa aggravata. Ipotesi scaturita dall’operazione che, il 31 gennaio 2011, ha consentito a Conti di acquistare l’immobile, che si trova a pochi passi da Fontana di Trevi, per 26 milioni di euro dal Fondo Omega e di rivenderlo poco ore dopo per 44 milioni all’Ente nazionale di previdenza e assistenza per gli psicologi (Enpap). Nei confronti dello stesso Conti e di Verdini gli inquirenti di piazzale Clodio procedono anche per finanziamento illecito di un parlamentare in relazione ad una dazione di un milione di euro destinata dal senatore al coordinatore Pdl, come penale di un mancato prestito di 10 milioni di euro, pochi giorni dopo l’operazione immobiliare.

La “fantasia di certi inquirenti non sembra avere limiti, al punto che vengono ignorati documenti chiari, che non possono dare adito a dubbi”. Lo dichiara il coordinatore del Pdl Denis Verdini in merito all’inchiesta della Procura di Roma sulla compravendita di un immobile al centro della Capitale. Questione – afferma lo stesso Verdini – “della quale sono estraneo, come si desume chiaramente dagli atti”. “E due! In soli tre giorni di pre-campagna elettorale – afferma Verdini in una nota – per la seconda volta mi trovo chiamato in causa dalla magistratura non per nuove inchieste, ma per questioni vecchie e già affrontate in passato ma spacciate per nuove. Prima la Procura di Firenze mi convoca per essere interrogato il 24 dicembre alle ore 12, al solo scopo di interrompere la prescrizione di una vicenda datata un anno prima. Oggi, la Procura di Roma mi notifica la proroga delle indagini per una questione della quale sono estraneo, come si desume chiaramente dagli atti. Eppure nelle agenzie di stampa il mio nome viene accostato alla compravendita di un palazzo nella quale non ho avuto alcun ruolo, tant’é vero che io sarei indagato solo per il reato di finanziamento illecito. Anche su questo punto, la fantasia di certi inquirenti non sembra avere limiti, al punto che vengono ignorati documenti chiari, che non possono dare adito a dubbi. La vicenda di via della Stamperia non ha alcuna attinenza con il milione di euro che io ho ricevuto dal senatore Conti e in relazione al quale esistono documenti chiari e incontrovertibili. Quando infatti venni costretto a dimettermi dal Credito cooperativo fiorentino, chiesi al senatore, che è un immobiliarista, la surroga con successivo impegno all’acquisto di un mio immobile gravato da mutuo”. “Tale operazione – aggiunge il coordinatore del Pdl – è stata formalizzata con tanto di relativi contratti e di caparra confirmatoria, alla presenza di legali autorevoli e seri. Quando il senatore Conti ha deciso di ritirarsi dall’operazione ha dovuto versare un milione di euro a titolo di penale. E’ dunque davvero paradossale che mi venga contestato un inesistente finanziamento illecito, dal momento che l’operazione è certificata e limpida. Se non fossimo in apertura di campagna elettorale…”.

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