NAPOLI – “La notizia che il Piano di gestione dei rifiuti urbani adottato dalla Regione Campania lo scorso 16 gennaio, secondo la stessa Commissione europea ‘soddisfa le principali prescrizioni della direttiva’ europea del settore, è la dimostrazione che il nostro Piano è costruito sulla corretta gestione del ciclo”. Così l’assessore all’Ambiente della Regione Campania, Giovanni Romano.
“La nota della Commissione europea – ha detto Romano – conferma la bontà tecnica del nostro strumento programmatico e smentisce, al contempo, tutti quelli che lo hanno attaccato anche utilizzando argomenti di pura fantasia. A cominciare da quello che definiva il Piano come la ‘mortificazione della raccolta differenziata’. Il Piano della Regione Campania, fortemente voluto innanzitutto dal presidente Caldoro, non solo fissa al 65 per cento il tetto minimo da raggiungere a tutti i costi, ma punta ad una riduzione complessiva dei rifiuti in coerenza con le nuove priorità dettate dall’Europa. La Commissione, dunque, considera il recupero di energia della frazione che non può essere differenziata, una scelta giusta e condivisibile. Lo scenario di partenza, da cui il Piano trae origine, è quello – ha evidenziato l’assessore Romano – di una regione che di discariche ne ha avute anche troppe, nella quale c’è scarsità di spazi disponibili per la realizzazione di nuovi invasi e che deve fare i conti con il dissenso dei cittadini rispetto all’apertura di siti analoghi. E’ contro questa nostra scelta della destinazione finale dei rifiuti che si erano avute le maggiori contestazioni, spesso solo di carattere preconcetto ed ideologico. Oggi l’Europa ci dà ragione. Siamo contenti che la Commissione abbia studiato fino in fondo il nostro documento. Speriamo che ora si possa avere, tutti insieme, un atteggiamento costruttivo per l’attuazione del Piano”.
Impiantistica prevista dal Piano Regionale dei Rifiuti
1. L’impiantistica futura prevista nel Piano regionale dei rifiuti è stata individuata fissando un valore della raccolta differenziata nei prossimi 3-4 anni di almeno il 50%.
2. Per tale valore le quantità di rifiuto riscontrate sono quelle riportate nella tabella 3.
Tabella 3. Produzione complessiva annua dei rifiuti solidi urbani in Campania. (Fonte: Elaborazione propria su dati Rapporto Rifiuti ISPRA, 2010)
Si individua quindi la necessità di impiantistica di termovalorizzazione per una potenzialità pari a circa 1.364.000t/a.
3. Tale potenzialità è soddisfatta dall’insieme dell’unico impianto esistente e dei tre nuovi impianti già programmati. Nello specifico tali impianti sono:
1. Acerra (NA), funzionante dal 2009 e con collaudo completato il 28 febbraio 2010, con una potenzialità effettiva di circa 566.000 t/a
2. Napoli Est (NA), con una potenzialità nominale di 400.000 t/a, autorizzato con delibera regionale n. 578 del 2 agosto 2010 e per la realizzazione del quale, in base alla L.1/2011, è stato nominato un commissario con DPGR n.44 del 23 febbraio 2011;
3. Salerno, con una potenzialità nominale di 300.000t/a, autorizzato con la Legge 26/2010, art. 10 comma 6, per il quale è in corso la procedura di aggiudicazione dell’appalto in concessione;
4. Provincia di Caserta, con una potenzialità nominale di 90.000 t/a. La taglia di tale impianto orienta verso una tecnologia innovativa quale quella della gassificazione, che si adatta meglio di quelle di combustione diretta per taglie inferiori alle 150.000t/a. L’impianto è previsto dal Decreto della Presidente della Provincia n. 65 del 30 settembre 2010.
4. N.B: La potenzialità nominale dell’impianto di Acerra è di 600.000t/a e la potenzialità nominale dell’impianto di Napoli Est è di 450.000t/a
Per l’impiantistica a servizio della frazione organica derivante da raccolta differenziata (produzione 560.000 t/a), sono previsti impianti di digestione anaerobica per una potenzialità totale di circa 440.000 t/a di seguito elencati con le relative potenzialità:
– Casalduni 35.000 t/a
– Santa Maria Capua Vetere 75.000 t/a
– Giugliano 75.000 t/a
– Pianodardine 35.000 t/a
– Battipaglia 75.000 t/a
– Tufino 75.000 t/a
ed impianti di compostaggio per la restante parte di circa 120.000 t/a di seguito elencati con le relative potenzialità:
– Salerno 30.000 t/a
– San Tammaro (CE) 30.000 t/a
– Giffoni (SA) 30.000 t/a
– Eboli (SA) 21.000t/a
– Teora (AV) 3.000 t/a