NAPOLI – Per ritorsione rapirono una ragazza rom, all’epoca dei fatti quindicenne, per contrasti sorti con una famiglia serba omonima a causa della mancata corresponsione di una dote da 60mila euro concordata nell’ambito di un matrimonio: gli agenti del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile della Questura di Napoli – in collaborazione con la polizia belga e l’Interpol – hanno bloccato stamani a Charleroi, in Belgio, due fratelli, nati in Serbia, destinatari di una condanna di 16 anni e 8 mesi e di 13 anni, emessa dal Tribunale di Milano.

Si tratta di Rade e Misel Radosavljevic, rispettivamente di 31 e 27 anni. Nell’operazione è stato arrestato anche un terzo cittadino serbo di 34 anni, perché irregolare. Lo scontro tra le due distinte famiglie Radosavljevic scoppiò nel 2005: la ragazza, Jasmine Radosavljevic, fu rapida da Rade e Misel nel campo nomadi milanese di Figino e poi condotta in un accampamento di Napoli a causa del mancato pagamento della dote da 60mila concordata nell’ambito di un matrimonio tra due componenti delle due famiglie. Pochi giorni dopo il sequestro la giovane venne liberata e le indagini individuarono quali responsabili del rapimento gli otto componenti della famiglia Radosavljevic, facente capo a Jovan, soprannominato “Giovanni mano mozza” o ‘Marko”, tutti destinatari di una condanna emessa dal Tribunale di Napoli, nel frattempo divenuta definitiva.

 

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