SAN NICOLA LA STRADA – Nella mattinata di sabato scorso è stato convalidato dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere l’arresto di NDIAYE IBOU, senegalese che al semaforo di viale Carlo III^ ha aggredito una donna a bordo della sua autovettura che si è rifiutata di farsi pulire il vetro dall’uomo che l’ha subito aggredita con un bastone procurandoli una profonda ferita lacero contusa alla testa e che, solo per fortuna, non ha avuto un epilogo peggiore, ma per la cinquantaseienne l’aggressione subita lascerà segni profondi nella psiche. Im merito all’aggressione,
i Carabinieri della Compagnia di Caserta e della Stazione di San Nicola in questi giorni hanno intensificato i controlli proprio su quel viale Carlo III al fine di arginare il dilagante fenomeno dei lavavetri e della prostituzione. C’è un detto partenopeo che ben si addice al caso: “Dopo rubato misero le porte di ferro”. Insomma, invece di correre al riparo dopo il verificarsi di un fatto delittuoso come quello subito dalla donna, sarebbe il caso di prevenire tale fatti espellendo tutti gli extracomunitari non in possesso di un regolare permesso di soggiorno. Quello dei lavavetri sul Viale Carlo III^ è una situazione che tutte le forze dell’Ordine conoscono bene perché furono malmenati e spediti all’Ospedale anche due Commissari della Polizia di Stato che trovandosi sul posto occorsero in difesa di una donna ed anche il Consigliere Comunale di Caserta Edgardo Ursomando. La gravità del gesto è inconcepibile, ma per i nostri politicanti (non usiamo la parola Politica perché è tutt’altra cosa ben più nobile) non importa nulla ed anche le forze dell’ordine (ridotti al lumicino per i famosi taglia al bilancio) possono ben poca cosa se rapportiamo il loro intervento rispetto al numero dei delitti che debbono fronteggiare quotidianamente. Preparare una retata e metterla in pratica richiede tempo, un gran numero di agenti e denaro e poi, una volta tratti in arresto, questi signori, re della strada, invasori delle terre italiche trovano sempre un giudice che dice che vanno rimessi in libertà ed il cerchio non si chiude mai. È come il cane che si morde la coda. “Dopo l’ultima aggressione di ieri ai danni di una donna al semaforo di Via Pertini da parte dei lavavetri, penso che le attese per un intervento permanente e duraturo debbano finire. Occorre una soluzione e occorre adesso”. È quanto ha affermato Pierluigi Schiavone, coordinatore cittadino di Grande Sud, tramite il portavoce della sezione Alan Giovanni Improta. Non è la prima volta che Schiavone affronta il nodo legato alla presenza, molte volte minacciosa, dei lavavetri sul Viale Carlo III^ e che molte volte sono sfociati in vere e proprie aggressioni, l’ultima della quali ad una donna indifesa. Schiavone in questa nota vuole rendere pubblica la condizione di disagio che i cittadini sannicolesi (ma più in generale tutti i cittadini che percorrono in auto questa grande arteria stradale) stanno affrontando da anni e la totale indifferenza delle Istituzioni nei confronti dei clandestini che fanno il buono ed il cattivo tempo sul Viale Carlo III. “Non è più tollerabile questa situazione” – continua l’esponente arancione – “ed è ora che si organizzi una vera e propria task force delle forze dell’ordine che devono presidiare gli incroci strategici e adottare la famosa “tolleranza zero” nei confronti dei lavavetri. Non è possibile che gli immigrati vengano a vivere nelle nostre città senza permesso di soggiorno e senza lavoro e poi comincino a comportarsi come Ras di quartiere o terroristi; debbono rispettare le nostre regole (come faremo noi nei loro Paesi, altrimenti saremmo subito arrestati, ndr.) ed invece prima fanno finta di non capire poi, se redarguiti, passano alla minacce. È arrivato il momento di smetterla con le ipocrisie” – sottolinea Schiavone – “altrimenti rischiamo che da qui a qualche giorno dietro le frontiere ci siano migliaia e migliaia di persone pronte ad imbarcarsi per l’Italia. E allora sarà troppo tardi”. Sulla stessa linea è intervenuto anche il coordinatore cittadino di Futuro e Libertà per l’Italia (Fli), Francesco Basile che ha dichiarato: “Ora bisogna che le Istituzioni si diano una mossa e pongano una soluzione ad una convivenza mal sopportata, soprattutto dopo che la situazione è degenerata più volte in aggressioni e denunce. Bisogna intervenire in maniera più decisa, ed è evidente che solo un’azione corale di tutte le forze dell’ordine può ristabilire le condizioni di sicurezza. Ciò nonostante” – concludono Schiavone e Basile – “c’è da plaudire agli agenti della polizia locale che svolgono quotidianamente il loro lavoro con serietà e rigore. I nostri concittadini però rivendicano naturali diritti quali: maggiore sicurezza, legalità e rispetto per le regole che a noi italiani viene richiesto sempre, ma agli altri no, per un assurdo perbenismo che si traduce in un ipocrita concezione di integrazione multirazziale”.
Nunzio De Pinto