NAPOLI – I dipendenti comunali hanno ‘assediato’ questa mattina Palazzo San Giacomo, sede del Comune di Napoli, per protestare contro i tagli allo stipendio. Secondo quanto denunciato da Cisl, Uil, Csa, Lipo e Snavu, ai lavoratori – un migliaio i partecipanti alla protesta, in base a stime sindacali – è stata decurtata una cifra tra i 100 e i 300 euro lordi come voce accessoria delle buste paga. La conseguenza, si denuncia, sarebbe un peggioramento dei servizi. Alla protesta hanno partecipato anche i vigili urbani.

“Questa amministrazione, fin dal suo insediamento, non ha tagliato un posto di lavoro e non ha prodotto il fallimento di nessuna società partecipata. Si tratta di un dato quasi miracoloso visto che stiamo governando la terza città d’Italia, da un anno e mezzo, in una condizione di fatto di dissesto finanziario ereditato. Un dissesto aggravato da quasi 500 milioni di tagli nei trasferimenti da parte del governo Berlusconi, prima, e Monti, dopo”. Lo scrive su facebook il sindaco di Napoli Luigi de Magistris. “Come se non fosse sufficiente tutto questo, l’ultimo atto della politica ‘uccidi comuni’ è stato quello di imporci un baratto ingiusto e doloroso: misure di lacrime e sangue in cambio dell’adesione al piano di riequilibrio finanziario, dal quale non potevamo esonerarci per scongiurare il dissesto. Il governo dei tecnici (politici in verità) non capisce, infatti, le ragioni dei governi locali che devono tutelare i diritti dei cittadini e rispettare la Costituzione. In questo quadro drammatico – sottolinea De Magistris – abbiamo comunque scelto di percorrere un’altra strada: mettere fine alla stagione delle esternalizzazioni e delle consulenze a pioggia, per puntare invece sulla valorizzazione del personale interno che rappresenta per noi una risorsa insostituibile. Proprio alla luce di tale consapevolezza, stiamo lavorando per ridurre gli sprechi ed efficientare i servizi offerti, evitando però ricadute sul personale del Comune e riducendo al minimo i sacrifici delle lavoratrici e dei lavoratori. Dunque per attenuare quelle lacrime e quel sangue a cui il Governo vorrebbe obbligarci”. “La mia intenzione – conclude – non è nascondere la gravità della situazione, ma rasserenare il personale del Comune e soprattutto quanti dispongono di salari modesti che, certo, non devono pagare il prezzo della malagestione passata e della miopia attuale del governo. E’ interesse di tutti lavorare insieme per evitare il dissesto finanziario e, sempre insieme, si discuteranno le proposte per farlo. Ad oggi non è stata presa nessuna decisione, dunque vorrei mettere in guardia dalla trappola degli allarmismi e delle strumentalizzazioni per presunte scelte da noi mai adottate”.

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