“Non mi piace la retorica sul fatto che destra e sinistra non esistono più” e nemmeno la “forte impronta antipolitica che caratterizza tutta l”operazione Montì”. Sono parole di Massimo D’Alema contenute nel ‘capitolo aggiuntivo’ del libro-intervista di Peppino Caldarola, ‘Controcorrente’, un capitolo che sarà aggiunto nella prossima edizione del volume e che viene anticipato oggi sull’Unità.

“Ho stima di Monti”, spiega D’Alema, ma ci sono “alcuni aspetti dell”operazione Montì che rischiano di rendere difficile il cammino dopo le elezioni e la necessaria ricerca di una forma di collaborazione, che continuo a ritenere indispensabile, tra progressisti e moderati”. L’antipolitica è uno di questi. “La battaglia per il governo – afferma – è tra noi e Berlusconi. Credo che vinceremo noi, ma il patto di potere con la Lega consente a Berlusconi di tornare in primo piano. Purtroppo, l’obiettivo del Terzo polo sembra essere quello di impedire al centrosinistra di avere la maggioranza al Senato. Guardiamo a quanto accade in Lombardia, dove, grazie al Terzo polo, si rischia di regalare a Berlusconi 27 senatori e di lasciare quella Regione, insieme a Piemonte e Veneto, nelle mani della Lega”. “Noi vogliamo una coalizione forte nel Paese – prosegue D’Alema -, che sia rappresentativa di un largo blocco di forze sociali, quindi dobbiamo costruire un accordo di governo”, “la cosa più conveniente per l’Italia è che si governi insieme, progressisti e moderati. Questo è il tono che Bersani ha dato alla sua campagna elettorale”.

 

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