NAPOLI – “Se lui venisse ricandidato e io no, ci sarebbe quantomeno una fragilità nel rigore logico di una tale scelta”. Lo dice in un’intervista a Repubblica il deputato del Pdl Alfonso Papa, imputato al processo sulla P4, parlando dell’ipotesi di ricandidatura di Nicola Cosentino.
“Il garantismo e il principio di colpevolezza devono valere per tutti i cittadini – spiega – Oggi Cosentino è diventato nell’ immaginario collettivo della politica il ‘mostro’. E’ vero che le imputazioni che gli vengono mosse sono gravi e infamanti. Io, però, che ho letto le carte processuali che lo riguardano, penso che i fatti che supportano le accuse siano deboli e fragili. Sono convinto che nel processo dimostrerà la sua innocenza”. A chi, come il governatore campano Stefano Caldoro, invita il Pdl a riflettere sull’opportunità di candidare inquisiti, Alfonso Papa risponde che occorrono “ripetizioni di garantismo”: “Per Caldoro sarei un magistrato impresentabile? A lui, e a quelli che la pensano come lui, rispondo che bisogna sempre aspettare le sentenze passate in giudicato”. Al momento Papa ha offerto la sua disponibilità a candidarsi “a Berlusconi in persona”, ma non ha ancora ottenuto risposta. “Ho messo la mia candidatura a disposizione per portare avanti la battaglia sui diritti civili nel momento in cui nessuna forza politica affronta questo problema – aggiunge Papa. – Offrire una disponibilità non significa creare un problema”.