CASERTA – Uno scippo. Una vergogna. Il Pd si sbarazza di Nicola Caputo, calpestando tutte le regole: da quelle scritte, a quelle politiche, fino a quelle morali. Alla fine hanno prevalso i falchi, anzi gli avvoltoi. E in nome di una presunta lotta per la legalità hanno deciso di non candidare il consigliere regionale alla Camera.
”Sono esterrefatto – dichiara Caputo -. Ho detto che sto in un partito difficile. Mi chiedo quanto valgono le regole? Basta un solo un avviso di garanzia per mettere uno fuori gioco”.
Dopo una giornata frenetica e con voci contrastanti che si sono rincorse, in serata la commissione nazionale di garanzia di ha dichiarato decaduta ”la deroga concessa dal Comitato elettorale nazionale”.
Caputo, vincitore delle primarie in provincia di Casera, e’ stato raggiunto da un avviso di garanzia nell’ambito dell’inchiesta su presunti falsi rimborsi. ”Nelle prossime ore – aggiunge Caputo -valutero’ con gli amici cosa fare: non so se nel partito, che ho definito un partito difficile, valgono il gioco delle correnti o la rappresentanza sul territorio . In merito a questa vicenda sono gia’ stato sentito dai magistrati. A Roma hanno discusso per quattro giorni: chiedete a loro perche’ hanno assunto questa decisione”.
Al consigliere e’ stato revocato la deroga con la quale gli veniva consentito di candidarsi alle parlamentarie. ”Le regole valgono dappertutto – si chiede Caputo – in tutte le regioni? Vorrei saperlo”.
Sfoga la sua rabbia su Facebook il consigliere regionale Pd: “Devo parlare! – scrive su facebook – ho un groppo alla gola ma devo parlare. Ho subito una ingiustizia infinita! Hanno candidato un numero considerevole di indagati, rinviati a giudizio e condannati. E io con un avviso di garanzia ricevuto 7 giorni prima della presentazione delle liste sarei “impresentabile”. Oggi sono in prima pagina su tutti i giornali per effetto del giustizialismo di facciata di un Partito cui ho dato, insieme a tanti di voi, tutto me stesso, la mia passione, il mio lavoro, la mia vita. Come potrò mai riscattarmi dall’infamia subita? “.
Adesso con quale faccia Pier Luigi Bersani si presenterà in campagna elettorale in provincia di Caserta per parlare di rispetto delle regole. Ma forse per battersi per la legalità non ci sarà bisogno del segretario nazionale del Pd. Ci penserà Rosaria Capacchione, capolista al Senato in Campania, sotto processo per calunnia per aver costruito (secondo i pm) false accuse nei confronti di un finanziere che stava indagando sul fratello Salvatore Capacchione, accusato e arrestato per bancarotta fraudolenta.
Fai bene Bersani a non venire a Caserta. Tanto il Pd è ben rappresentato.
Mario De Michele