CASERTA – Negli ultimi giorni ha lottato come un leone per ottenere, senza riuscirci, la candidatura alle elezioni politiche. Ma già neanche il tempo di respirare che per Nicola Cosentino già inizia un’altra battaglia altrettanto importante per il suo futuro. L’ex sottosegretario non ha un attimo di tregua. Persa la guerra sul fronte politico, ora deve affrontare quella giudiziaria.

Domani (22 gennaio) comincia al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere il processo figlio dell’inchiesta “Il Principe e la (scheda) Ballerina”, condotta dalla Dda di Napoli. Pesantissime le accuse a carico di Cosentino: riciclaggio, corruzione e falso, con l’aggravante di aver favorito il clan dei Casalesi. Capi di imputazione che fecero scattare un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, respinta dalla Camera, ma che a breve potrebbe essere eseguita, dal momento in cui perderà il suo status di parlamentare.

Secondo l’accusa, l’ex leader campano del Pdl avrebbe fatto concedere un credito bancario ad una società che stava costruendo il centro commerciale “Il Principe” a Villa di Briano, che però non mai stato realizzato. Ma a detta della Dda l’operazione doveva servire sia a un’attività di riciclaggio sia a procurare voti al candidato sindaco Cipriano Cristiano, poi eletto primo cittadino di Casal di Principe.

Il progetto si arenò perché la banca negò il finanziamento, in quanto era stato richiesto sulla base di una fidejussione falsa. Nell’ordinanza di custodia cautelare, i pm definiscono Cosentino come il “referente politico nazionale del clan dei Casalesi”.

Domani per l’ex sottosegretario inizia la “madre di tutte le guerre”. In caso di sconfitta per lui si spalancherebbero le porte del carcere.

Mario De Michele

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