NAPOLI – “Il Coordinamento Comitati Fuochi deve purtroppo amaramente constatare che, ancora una volta, le campagne elettorali e le discussioni politiche, relative alle elezioni al Parlamento nazionale, si tengono ben lontane da questioni e temi dove le responsabilità e i ritardi sono trasversali e ascrivibili ai tanti soggetti che oggi, come allora, si propongono e chiedono la delega a rappresentare le istanze del popolo campano”. E’ questo l’atto d’accusa del Coordinamento Comitato Fuochi rivolto alla politica campana.

“La questione dello smaltimento illegale dei rifiuti industriali e tossici in Campania, la minaccia seria per la salute di due milioni di abitanti, il devastante Biocidio di Terra dei Veleni che ha tenuto banco mediaticamente negli ultimi sei mesi, non fanno assolutamente parte di alcuna agenda politica! Eppure è una questione nazionale! L’assenza assoluta di una politica ed un piano industriale nazionale di smaltimento dei rifiuti industriali che sia reale garanzia per la tutela dell’ ambiente e della salute dei cittadini; la mancanza, dopo i tanti roboanti annunci, di un sistema nazionale satellitare di tracciabilità dei rifiuti industriali sia pericolosi che non pericolosi; un evidente vuoto legislativo, nonostante le direttive europee in materia, in tema di reati ambientali; il peso di uno smaltimento nazionale dei rifiuti industriali sostenuto da una o da poche Regioni, tutte al meridione … Nessuno ne parla! Il Coordinamento Comitati Fuochi intende dunque portare questi temi, centrali per la sopravvivenza delle nostre terre, al centro del dibattito politico odierno. Siamo ben consapevoli che le nostre sorti dipenderanno dalle decisioni delle persone che siederanno su quelle poltrone ed è per questo che non lasceremo che su queste questioni, “di cui sembrerebbe meglio non parlare in campagna elettorale”, cali l’oblìo. A chi la gente, che da mesi urla la propria sofferenza ma anche la propria speranza, dovrebbe dunque dare il proprio voto? NON C’È PIÙ TEMPO. Occorre un’immediata svolta! Non solo le forze politiche, ma più ancora i singoli candidati devono assumere impegni chiari e irrevocabili per i primi 100 giorni e per l’intera legislatura. E lo devono fare pubblicamente. Dovranno assumersi le loro responsabilità e noi ci batteremo perché le persone possano valutare e in maniera consapevole esprimere anche il non voto. Il sano desiderio di “influenzare” il voto per formare una classe dirigente trasversale di più alto spessore non è solo naturale ma anche giusto. Non voteremo e inviteremo a non votare chi non difende e non ha difeso il nostro territorio e la nostra salute!”

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