“Nessuno, mi ha telefonato per avvertirmi che ero fuori dalle liste. Peggio che tornare in carcere. Ma io non mi arrendo e non solo non voterò più Pdl, ma non lo farò più votare da una marea di elettori”. Parola di Alfonso Papa, intervistato dalla Stampa. L’ex magistrato e deputato Pdl, per il quale la Camera votò sì alla richiesta di arresto della Procura di Napoli per il coinvolgimento nello scandalo della Loggia P4,

non è preoccupato dell’eventualità di tornare in carcere: “Ho molta più fiducia nella giustizia e nei magistrati che nei politici – spiega – Primo, perché questi ultimi mi tradirono accettando la richiesta per la mia detenzione. Secondo, perché sono stato nuovamente tradito in questa mancata corsa elettorale”. Papa era certo d’essere candidato perché glielo aveva “promesso” Berlusconi, afferma, condividendo la sua “linea politica concentrata sulla riforma della giustizia, la fine della carcerazione preventiva, l’attenzione ai detenuti”. “Io sono e resto un garantista – prosegue -, ma è un dato certo che nel Pdl ci sono indagati non solo tra i parlamentari uscenti alla ricerca di una riconferma, ma anche tra persone che si candidano per la prima volta. Ma allora dov’e la tanto sbandierata pulizia di Alfano e Berlusconi?”.

 

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