CASERTA – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa di Raffaele Maietta della Fp Cgil sullo stato del Consorzio Unico di Bacino. “Complice dell’ulteriore affossamento del Consorzio unico di Bacino e della sua impossibilità a poter andare avanti, la prima istituzione a condannare all’esubero oltre 300 lavoratori, corresponsabile di utilizzo negativo di denaro pubblico attraverso la nomina di un inadeguato Commissario Liquidatore.
Due anni di soli falsi annunci scaricando solo responsabilità sugli altri, prima con i sindaci e adesso con la Regione Campania senza mai assumersi le sue responsabilità ed ottemperare ai poteri conferiti dalle normative vigenti, questo è stato l’operato della provincia di Caserta in merito ai problemi ambientali che ha contribuito a far aumentare nel nostro territorio, nonostante l’esistenza della legge 26 che da tre anni ha conferito notevoli e storici poteri straordinari al presidente della provincia e la facoltà di creare e gestire un ambito provinciale del ciclo integrato dei rifiuti. Anziché avvalersi di questi poteri, appena si presentava il problema economico del CUB, l’On. Zinzi dichiarava che era tutta colpa dei sindaci che non pagavano, dimenticando che il suo commercialista, amico, tesserato e attivista del suo partito il dott. Farina Briamonte era stato nominato da lui commissario Liquidatore del CUB per recuperare crediti e che in tre anni non recuperato un euro costando oltre 10.000,00 euro mensili che gravano sulle spalle dei cittadini.
Oggi, visto che grazie anche alle sue pressioni sul governo, non esiste una normativa o un piano di assorbimento dei lavoratori condannati all’imminente perdita di lavoro, per Il presidente Zinzi e il suo Direttore Generale Prof. Picaro le responsabilità sono solo della regione Campania e dell’Assessore Regionale Romano che non varano una legge. Si rimangiano il protocollo di intesa provinciale per la salvaguardia occupazionale sottoscritto con le organizzazioni sindacali a cui non hanno dato seguito, l’assorbimento della raccolta rifiuti che potevano ed avrebbero dovuto fare già da due anni e che non hanno fatto nonostante l’annuncio di dieci diversi fasulli piani di intervento. In aggiunta, hanno fatto fuoriuscire dal CUB tutti i comuni con sindaci appartenenti e legati al partito del Presidente, senza imporgli di rispettare le normative di legge che li obbligava a stare nel Cub ed assorbire la quota parte di lavori che hanno scaricato sulle spalle del Consorzio. La prasse dei sindaci amici è stata identica a quella fatta dalla Gisec e dalla Provincia che in piena contraddizione con gli accordi sottoscritti ha condannato all’esubero 30 lavoratori del CUB appartenenti all’impiantistica, aventi diritto a transitare alla Gisec e che non hanno mai voluto assorbire. Infine in aggiunta ai 30, sempre la Gisec, non ha assorbito almeno un’altra quindicina di amministrativi del Consorzio Unico di Bacino, nonostante il vuoto in organico che costringe gli attuali impiegati della Gisec ad effettuare prestazioni di lavoro straordinario superiori a quello consentito dal contratto e dalle normative vigenti.
Sempre con la Gisec, dopo aver cancellato la positiva gestione del Dott. Felice Di Persia, da un anno non riescono a completare l’assetto operativo, nonostante la scelta di pubblicare un bando di selezione interna al mese, quando in realtà bastavano dieci minuti di confronto ed accordo sindacale. In barba alla maggiore produttività ed ai disagi territoriali legati all’impiantistica, da un anno inspiegabilmente non parte la quarta squadra di lavoro dello Stir di Santa Maria C.V., I lavoratori interessati allo svuotamento della discarica di Ferrandelle lo fanno in condizioni disumane modello terzo mondo, come costatato dallo stesso Amministratore della Gisec a cui a fatto promesse prenatalizie ancora disattese.
Va inoltre sottolineato il mancato rispetto delle normative del CCNL e degli accordi sottoscritti, disparità e discriminazione di trattamenti economici tra lavoratori che svolgono le stesse mansioni e il mancato riconoscimento dei livelli di inquadramento contrattuali. Tutte evasioni non più accettabili da una società provinciale a capitale pubblico e che ci ha spinto a proclamare una prima giornata di sciopero con manifestazione per il giorno 8 febbraio 2013 e che interesserà tutti gli addetti della GISEC.
L’unica grande soddisfazione arriva dai nove sindaci dell’agro aversano che hanno costituito per loro volontà e tenacia la società Ambito Sud srl.
Abbiamo appurato attraverso il primo incontro di venerdì un avvio di corrette relazioni sindacali attraverso un Piano a vocazione industriale che rende trasparente tutti gli aspetti economici, la responsabilità e la capacità dei sindaci di fare sistema e cooperare per offrire un servizio essenziale ai cittadini salvaguardando i diritti e tutele dei lavoratori, rispettando non solo tutti gli aspetti contrattuali e legislativi ma andando anche oltre, nel suo piano infatti contrariamente alla provincia e alla Gisec ed a quei sindaci vicini ed amici del Presidente Zinzi, si prevede l’assorbimento di 14 unità amministrative con modalità che saranno individuate con l’incontro sindacale di lunedì 28.01.
Non a caso nei prossimi giorni si terrà un incontro unitario con tutte le segreterie regionali delle OO.SS. Sulla vicenda esuberi del CUB e si definiranno le modalità di mobilitazione per richiamare le palesi responsabilità della Regione e dei Presidenti delle Province compresa quella di Caserta”.