NAPOLI – Il posto è davvero stupendo, grande veduta con discesa diretta sulla spiaggia di Napoli. Il timore è che quell’ospizio, fondato oltre 150 anni fa da padre Ludovico da Casoria, ora beato, come ricovero per vecchi marinai possa essere trasformato in un albergo o in un ospizio per ricchi. Oggi una parte degli ospiti della struttura, 56 tra cui 10 costretti a letto, oltre ad alcuni anziani con disagi mentali, hanno lanciato l’allarme e iniziato una protesta clamorosa contro la sua chiusura, prevista a partire dal 14 febbraio prossimo.

Una trentina di loro, con sciarpe e cappelli per difendersi dal freddo pungente di Posillipo ha ‘occupato’ il marciapiedi dell’antico sito ed esposto striscioni con richieste di aiuto al Comune e alla Regione e al cardinale Sepe. Teoricamente la chiusura dell’ospizio dovrebbe essere temporanea, a causa di lavori che sono necessari, ma gli anziani temono di non rientravi più. E per loro, che non hanno alcun familiare che li possa ospitare, sarebbe un dramma. L’ospizio è di proprietà delle suore di Sant’Elisabetta e la destinazione d’uso, secondo la volontà del fondatore, è quella di ospitare i poveri. I servizi di assistenza vengono erogati dal Comune di Napoli che incassa, secondo quanto riferiscono gli ospiti, il 66% dell’importo della pensione, erogando alla struttura stessa un contributo di 34 euro pro capite. Per gli anziani ospiti i problemi finanziari causati, a loro dire, “alla mancata erogazione da parte del Comune delle quote dovute e gli interventi indispensabili per rendere la struttura adeguata alle nuove normative” potrebbero essere solo un “pretesto” per allontanare gli attuali occupanti che ad oggi non hanno avuto nessuna garanzia né scritta né verbale su un eventuale rientro. “Non vogliamo accusare nessuno ma perché cacciarci se bisogna fare i lavori quando in passato siamo stati lasciati dentro nonostante interventi molto più complessi e la presenza di più di 150 ospiti?”, si chiede una delle inservienti che conserva la memoria storica dell’ospizio dove, oltre ad una dozzina di suore, lavorano sette addetti alle pulizie, un medico e due manutentori mentre la cucina è affidata ad una società esterna che assicura tre pasti al giorno. Pasquale Esposito, da 20 anni nell’ospizio, parla per tutti: “c’é un aspetto umano che bisogna considerare. Noi qui siamo come una famiglia e ci aiutiamo l’uno con l’altro. Mandarci via, dividerci per molti di noi sarebbe un trauma. Sono certo che molti dei miei compagni mettendo i piedi fuori da questa struttura morirebbero prima del tempo”. A rassicurare gli anziani interviene il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris. “L’Amministrazione sta seguendo la vicenda degli anziani dell’istituto Padre Ludovico da Casoria di Posillipo e si è impegnata, nell’immediato, a ricollocare tutti gli ospiti entro il 15 febbraio in altre strutture adeguate, affinchè possano iniziare i lavori di ristrutturazione dello stabile conformemente alla normativa. Allo stesso tempo il nostro impegno è quello di sostenere il rilancio della struttura partendo da quanto già fatto con la delibera approvata a fine anno scorso”. L’obiettivo è di “rassicurare gli ospiti della struttura che nessuno sarà abbandonato, poiché sempre saranno loro garantiti dimora e sostegno, così come sarà garantito, qualora qualcuno coltivasse una ambizione contraria, il permanere della stessa destinazione d’uso della struttura”.

 

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